Le riflessioni qui presentate prendono le mosse da un’osservazione relativa alla dimensione della politics. Nei Paesi sviluppati, al principio degli anni 2000, il pendolo della politica sembra tendere con decisione verso destra. Una «Nuova Destra» che, per i suoi critici, manifesterebbe tendenze oligarchiche in materia economica e propensioni integraliste in campo sociale. Ciò determinerebbe precise conseguenze sulle politiche sociali e per lo sviluppo che è lecito attendersi nel prossimo futuro. Scopo di questo lavoro è indagare, facendo riferimento in particolare alle vicende politiche del nostro Paese, su alcune ragioni della prevalenza della Nuova Destra. L’ipotesi su cui fondiamo il nostro tentativo di political economy delle riforme nelle politiche sociali e di sviluppo è che i recenti successi elettorali dei partiti e delle coalizioni riconducibili alla «Nuova Destra» non siano riconducibili soltanto a specificità nazionali o ad un presunto andamento ciclico del consenso politico. Essi rifletterebbero invece una propensione dell’elettorato a fidarsi di più, in un’epoca di crisi e di crescente instabilità, della proposta dei partiti o coalizioni di destra.

Una scelta ragionevole in tempi complicati. Note sull’economia politica delle riforme nell’epoca della crisi dello sviluppo e del welfare

MADDALONI, Domenico
2003-01-01

Abstract

Le riflessioni qui presentate prendono le mosse da un’osservazione relativa alla dimensione della politics. Nei Paesi sviluppati, al principio degli anni 2000, il pendolo della politica sembra tendere con decisione verso destra. Una «Nuova Destra» che, per i suoi critici, manifesterebbe tendenze oligarchiche in materia economica e propensioni integraliste in campo sociale. Ciò determinerebbe precise conseguenze sulle politiche sociali e per lo sviluppo che è lecito attendersi nel prossimo futuro. Scopo di questo lavoro è indagare, facendo riferimento in particolare alle vicende politiche del nostro Paese, su alcune ragioni della prevalenza della Nuova Destra. L’ipotesi su cui fondiamo il nostro tentativo di political economy delle riforme nelle politiche sociali e di sviluppo è che i recenti successi elettorali dei partiti e delle coalizioni riconducibili alla «Nuova Destra» non siano riconducibili soltanto a specificità nazionali o ad un presunto andamento ciclico del consenso politico. Essi rifletterebbero invece una propensione dell’elettorato a fidarsi di più, in un’epoca di crisi e di crescente instabilità, della proposta dei partiti o coalizioni di destra.
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