In Italia, la determinazione delle imposte sul reddito è legata al cosiddetto “binario unico” che implica la dipendenza della normativa fiscale da quella civilistica in tema di bilancio di esercizio. Per tale motivo, la determinazione delle imposte sul reddito si ottengono apportando al reddito civilistico ante imposte le variazioni in aumento e/o in diminuzione necessarie per raccordare le due misure di reddito. Il problema del raccordo tra norma fiscale e normativa civilistica in tema di bilancio si è acuito per effetto degli interventi legislativi che hanno cercato di eliminare (o attenuare) le interferenze fiscali nel bilancio. Per tale motivo, il raccordo tra le due norme deve ora avvenire per via extra-contabile. In tal modo, se da un lato si sancisce il rispetto del “doppio binario” in base al quale il reddito di impresa e il reddito imponibile dovrebbero seguire regole di determinazione proprie e il passaggio dalla prima alla seconda configurazione dovrebbe avvenire attraverso un apposito prospetto di riconciliazione (il quadro EC del modello di dichiarazione UNICO), dall’altro si manifesta la necessità di tener conto delle fiscalità differita, fenomeno che dovrebbe neutralizzare le differenze temporanee con il reddito imponibile. Al momento in cui si scrive, manca una disciplina organica concernente la rilevazione delle imposte e, in particolare, della fiscalità differita. Pertanto,il lavoro, dopo aver chiarito il concetto di imposte sul reddito di competenza economica di un periodo, tenterà di delineare, anche sulla scorta delle raccomandazioni fornite dai principi contabili nazionali e internazionali, il loro corretto trattamento contabile con l’analisi del fondamento da cui trae origine la fiscalità differita e la conseguente rappresentazione in bilancio delle imposte sul reddito, al fine di garantire la sua funzione informativa.
LE IMPOSTE SUL REDDITO. TRATTAMENTO CONTABILE E RAPPRESENTAZIONE IN BILANCIO
MATONTI, GAETANO
2004-01-01
Abstract
In Italia, la determinazione delle imposte sul reddito è legata al cosiddetto “binario unico” che implica la dipendenza della normativa fiscale da quella civilistica in tema di bilancio di esercizio. Per tale motivo, la determinazione delle imposte sul reddito si ottengono apportando al reddito civilistico ante imposte le variazioni in aumento e/o in diminuzione necessarie per raccordare le due misure di reddito. Il problema del raccordo tra norma fiscale e normativa civilistica in tema di bilancio si è acuito per effetto degli interventi legislativi che hanno cercato di eliminare (o attenuare) le interferenze fiscali nel bilancio. Per tale motivo, il raccordo tra le due norme deve ora avvenire per via extra-contabile. In tal modo, se da un lato si sancisce il rispetto del “doppio binario” in base al quale il reddito di impresa e il reddito imponibile dovrebbero seguire regole di determinazione proprie e il passaggio dalla prima alla seconda configurazione dovrebbe avvenire attraverso un apposito prospetto di riconciliazione (il quadro EC del modello di dichiarazione UNICO), dall’altro si manifesta la necessità di tener conto delle fiscalità differita, fenomeno che dovrebbe neutralizzare le differenze temporanee con il reddito imponibile. Al momento in cui si scrive, manca una disciplina organica concernente la rilevazione delle imposte e, in particolare, della fiscalità differita. Pertanto,il lavoro, dopo aver chiarito il concetto di imposte sul reddito di competenza economica di un periodo, tenterà di delineare, anche sulla scorta delle raccomandazioni fornite dai principi contabili nazionali e internazionali, il loro corretto trattamento contabile con l’analisi del fondamento da cui trae origine la fiscalità differita e la conseguente rappresentazione in bilancio delle imposte sul reddito, al fine di garantire la sua funzione informativa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
