Roberto Pane, autore di uno dei primissimi contributi che hanno attirato l'attenzione sulle decorazioni di Castel Terracena, supposta residenza di principi normanni di Salerno, si augurava, ormai quasi cinquant'anni fa, che l'indagine che aveva portato alla luce nuove porzioni degli antichi paramenti murari del centro storico di Salerno proseguisse con la collaborazione dei proprietari delle abitazioni affinché "ove un minimo indizio offra possibilità di successo...il piccone faccia cadere qua e là qualche metro quadrato di intonaco onde restituire alla luce altri frammenti geometrici di arazzo in tufo giallo e grigio". Recentemente, proprio grazie al nuovo proprietario di una porzione dell'ex-residenza normanna, sono riemersi al di sotto di un intonaco lacerti di una bifora e di una cornice di una finestra ornati da tarsie murarie in tufo grigio e giallino. La scoperta è avvenuta alcuni mesi orsono, ma forse sarebbe più opportuno di parlare di una riscoperta, dal momento che tale facciata era rimasta priva di rivestimento sino alla fine degli anni'40, quando Ernesto Samaritani ne eseguì alcune riproduzioni fotografiche.

La riscoperta di frammenti di decorazione parietale a Castel Terracena, residenza dei principi normanni di Salerno

DELL'ACQUA, Francesca
1999-01-01

Abstract

Roberto Pane, autore di uno dei primissimi contributi che hanno attirato l'attenzione sulle decorazioni di Castel Terracena, supposta residenza di principi normanni di Salerno, si augurava, ormai quasi cinquant'anni fa, che l'indagine che aveva portato alla luce nuove porzioni degli antichi paramenti murari del centro storico di Salerno proseguisse con la collaborazione dei proprietari delle abitazioni affinché "ove un minimo indizio offra possibilità di successo...il piccone faccia cadere qua e là qualche metro quadrato di intonaco onde restituire alla luce altri frammenti geometrici di arazzo in tufo giallo e grigio". Recentemente, proprio grazie al nuovo proprietario di una porzione dell'ex-residenza normanna, sono riemersi al di sotto di un intonaco lacerti di una bifora e di una cornice di una finestra ornati da tarsie murarie in tufo grigio e giallino. La scoperta è avvenuta alcuni mesi orsono, ma forse sarebbe più opportuno di parlare di una riscoperta, dal momento che tale facciata era rimasta priva di rivestimento sino alla fine degli anni'40, quando Ernesto Samaritani ne eseguì alcune riproduzioni fotografiche.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/1633531
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