L’estensione del principio di uguaglianza da quantificatore universale a regola generale di interpretazione analogica delle fattispecie giuridiche pone questioni centrali nel dibattito filosofico-giuridico che investono i limiti di una possibile demarcazione fra funzione interpretativa e attività di politica del diritto, comportando una verifica degli strumenti tradizionalmente elaborati dalla scienza giuridica. Il saggio intende affrontare in chiave critica la revisione del paradigma artificialistico del diritto, elaborata attraverso la categoria della validità come ragionevolezza, rispetto alla sfida teorica, di matrice “neocostituzionalista”, di una lettura etico-giustificativa delle pratiche giuridiche, che troppo facilmente liquida il problema della discrezionalità interpretativa , sottovalutando il nesso ineludibile della coppia decisione-norma.
IL PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA FRA ETICITA' E NEUTRALITA'
GIORDANO, VALERIA
2006-01-01
Abstract
L’estensione del principio di uguaglianza da quantificatore universale a regola generale di interpretazione analogica delle fattispecie giuridiche pone questioni centrali nel dibattito filosofico-giuridico che investono i limiti di una possibile demarcazione fra funzione interpretativa e attività di politica del diritto, comportando una verifica degli strumenti tradizionalmente elaborati dalla scienza giuridica. Il saggio intende affrontare in chiave critica la revisione del paradigma artificialistico del diritto, elaborata attraverso la categoria della validità come ragionevolezza, rispetto alla sfida teorica, di matrice “neocostituzionalista”, di una lettura etico-giustificativa delle pratiche giuridiche, che troppo facilmente liquida il problema della discrezionalità interpretativa , sottovalutando il nesso ineludibile della coppia decisione-norma.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.