Tra le possibili interpretazioni dell’architettura vi è quella cosiddetta “psicologica” per la quale gli “stili” architettonici determinano generiche evocazioni di stati d'animo. Su un versante contrapposto si muove, invece, la teoria dell'Einfuhlung, secondo la quale l'emozione artistica consiste nell'immedesimazione dello spettatore nelle forme architettoniche. Con la prima interpretazione sono gli oggetti dell’architettura che, influenzando gli stati d’animo dell’osservatore, generano una determinata lettura dello “stile”; con la seconda è lo spirito umano che vibrando in “simpatia simbolica” (Zevi) con le forme architettoniche, e con le reazioni che esse suscitano nel nostro corpo e nel nostro animo, proietta all’esterno il nostro stato personale di empatia con l’oggetto determinandone la lettura. Partendo da questi presupposti, ed innestandoli su una ulteriore riflessione di carattere storico-politico sulle possibili interpretazioni dell’architettura, si è cercato di capire quanto sia consapevole, se lo è, l’operato di una dinastia regnante (in questo caso quella Aragonese) allorquando, insediandosi in un territorio straniero ( il meridione d’Italia verso la fine del xv secolo ), propone modelli architettonici che potrebbero in qualche modo essere considerati portatori di una emozione simbolica con la quale si intende comunicare un messaggio o, al contrario se, partecipando la dinastia regnante di una emozione culturale, “vibrando in empatia” con le forme architettoniche commissionate, voglia solo rinnovare questa emozione nel manufatto realizzato.

Dominazioni territoriali e stili dell'architettura: la dinastia aragonese nel XV secolo nel Mezzogiorno d'Italia.

IANNIZZARO, Vincenzo
2007-01-01

Abstract

Tra le possibili interpretazioni dell’architettura vi è quella cosiddetta “psicologica” per la quale gli “stili” architettonici determinano generiche evocazioni di stati d'animo. Su un versante contrapposto si muove, invece, la teoria dell'Einfuhlung, secondo la quale l'emozione artistica consiste nell'immedesimazione dello spettatore nelle forme architettoniche. Con la prima interpretazione sono gli oggetti dell’architettura che, influenzando gli stati d’animo dell’osservatore, generano una determinata lettura dello “stile”; con la seconda è lo spirito umano che vibrando in “simpatia simbolica” (Zevi) con le forme architettoniche, e con le reazioni che esse suscitano nel nostro corpo e nel nostro animo, proietta all’esterno il nostro stato personale di empatia con l’oggetto determinandone la lettura. Partendo da questi presupposti, ed innestandoli su una ulteriore riflessione di carattere storico-politico sulle possibili interpretazioni dell’architettura, si è cercato di capire quanto sia consapevole, se lo è, l’operato di una dinastia regnante (in questo caso quella Aragonese) allorquando, insediandosi in un territorio straniero ( il meridione d’Italia verso la fine del xv secolo ), propone modelli architettonici che potrebbero in qualche modo essere considerati portatori di una emozione simbolica con la quale si intende comunicare un messaggio o, al contrario se, partecipando la dinastia regnante di una emozione culturale, “vibrando in empatia” con le forme architettoniche commissionate, voglia solo rinnovare questa emozione nel manufatto realizzato.
2007
9789503306284
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