Negli anni del «ventennio» lo sviluppo di un moderno sistema dei media audiovisivi coincise con il tentativo del regime di costruire una identità nazionale basata in larga parte sui miti e sui valori fondanti del fascismo. Una coincidenza che, se da una parte favorì l'operazione del regime, dall'altra ne minò fin dall'inizio gli obiettivi, dal momento che questi stessi media audiovisivi, in particolare il cinema, veicolavano sì le idee-forza del regime, ma non potevano - proprio per la loro «natura», più legata al momento del consumo che a quello della propaganda - non diffondere anche modelli culturali e valori propri delle odiate democrazie occidentali, in primo luogo gli Stati Uniti. Il cinema americano faceva vedere un mondo lontano e astratto e nello stesso tempo vicino e concreto. Un “ossimoro” che rendeva familiari realtà sconosciute e remote e, nello stesso tempo, delineando seducenti scenari e modelli di vita affascinanti e desiderabili, dove dominavano i consumi, finiva per mettere in crisi l'appartenenza su base ideologica sulla quale il fascismo aveva tentato di nazionalizzare gli italiani.

Il fascismo in pellicola. Appunti sui film di propaganda italiana degli anni Trenta

CAVALLO, Pietro
2007-01-01

Abstract

Negli anni del «ventennio» lo sviluppo di un moderno sistema dei media audiovisivi coincise con il tentativo del regime di costruire una identità nazionale basata in larga parte sui miti e sui valori fondanti del fascismo. Una coincidenza che, se da una parte favorì l'operazione del regime, dall'altra ne minò fin dall'inizio gli obiettivi, dal momento che questi stessi media audiovisivi, in particolare il cinema, veicolavano sì le idee-forza del regime, ma non potevano - proprio per la loro «natura», più legata al momento del consumo che a quello della propaganda - non diffondere anche modelli culturali e valori propri delle odiate democrazie occidentali, in primo luogo gli Stati Uniti. Il cinema americano faceva vedere un mondo lontano e astratto e nello stesso tempo vicino e concreto. Un “ossimoro” che rendeva familiari realtà sconosciute e remote e, nello stesso tempo, delineando seducenti scenari e modelli di vita affascinanti e desiderabili, dove dominavano i consumi, finiva per mettere in crisi l'appartenenza su base ideologica sulla quale il fascismo aveva tentato di nazionalizzare gli italiani.
2007
9788849821765
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