Come è noto, a partire dall’ultimo trentennio del secolo VI gran parte dell'Italia settentrionale e mediana, ad eccezione delle coste, è saldamente nelle mani dei Longobardi, i quali, quasi contemporaneamente, vi vanno ancora aggiungendo un terzo gruppo di territori, compreso, procedendo da nord a sud, tra Ancona e Cassano, a formare i Ducati di Fermo, Spoleto e Benevento, i più estesi in assoluto - ed in particolare quello beneventano - tra tutti i Ducati longobardi Molto si è scritto sulle vicende di quest’ultimo Ducato, ma è parso utile ripercorrerne in sintesi la storia, soffermandosi in particolare su alcune questioni non del tutto risolte. Incerti appaiono infatti i veri motivi di questa "scelta meridionale'" dei Longobardi e tuttavia, tra le molte ipotesi, rimane sempre convincente quella formulata nel 1954 da Gian Piero Bognetti, ma senza dubbio, si è cercato di dimostrare, la loro scelta fu motivata anche dalla collocazione del territorio beneventano, fin dall'età romana al centro di un reticolo viario di grandissima importanza - del quale Benevento, città fortificata, rappresentava il vero nodo - punto di transito verso la Puglia e quindi verso oriente. L sua collocazione fu probabilmente tra le cause, di conseguenza, della "snazionalizzazione dei Longobardi del Sud", alle origini del progressivo allontanamento ed 'indipendenza' dal Regno settentrionale di questo Ducato, “a lungo la potenza egemone del Mezzogiorno continentale”, soprattutto quando, dopo la conquista del Regno da parte di Carlo Magno, i superstiti presero la via del Sud ed in particolare quella di Benevento, dove il duca li accolse, dice un documento, nobilter et honorifice (cioè attribuendo ad essi l'honor, terre del fisco ducale) e nello stesso tempo mutò il titolo ducale con quello di domnus Arichis piissimus atque excellentissimus princeps gentis Langobardorum. Né va sottovalutato il momento in cui dopo dieci anni di lotte, pur se privi di grandi scontri campali, si giunse alla Divisio Ducatus Beneventani (848/9) in due distinte signorie e negoziata con l'intervento dell'imperatore franco Ludovico II. Anche se è stato notato come la divisio non rappresentò la "morte politica" della Longobardia minore ma “piuttosto l'inizio del processo di proliferazione dei comitati autonomi che ... attesta l'ascesa e il potenziamento della casta signorile”, che durò fino a quando, per una serie di ragioni, la città, nel corso, dell’XI secolo, si offrì al Papa, che la ricevette sul fondamento giuridico del vecchio accordo di Worms, anche se la sua giurisdizione non andò mai oltre il territorio immediatamente vicino alla città.

Il Principato longobardo

SANGERMANO, Gerardo
2006-01-01

Abstract

Come è noto, a partire dall’ultimo trentennio del secolo VI gran parte dell'Italia settentrionale e mediana, ad eccezione delle coste, è saldamente nelle mani dei Longobardi, i quali, quasi contemporaneamente, vi vanno ancora aggiungendo un terzo gruppo di territori, compreso, procedendo da nord a sud, tra Ancona e Cassano, a formare i Ducati di Fermo, Spoleto e Benevento, i più estesi in assoluto - ed in particolare quello beneventano - tra tutti i Ducati longobardi Molto si è scritto sulle vicende di quest’ultimo Ducato, ma è parso utile ripercorrerne in sintesi la storia, soffermandosi in particolare su alcune questioni non del tutto risolte. Incerti appaiono infatti i veri motivi di questa "scelta meridionale'" dei Longobardi e tuttavia, tra le molte ipotesi, rimane sempre convincente quella formulata nel 1954 da Gian Piero Bognetti, ma senza dubbio, si è cercato di dimostrare, la loro scelta fu motivata anche dalla collocazione del territorio beneventano, fin dall'età romana al centro di un reticolo viario di grandissima importanza - del quale Benevento, città fortificata, rappresentava il vero nodo - punto di transito verso la Puglia e quindi verso oriente. L sua collocazione fu probabilmente tra le cause, di conseguenza, della "snazionalizzazione dei Longobardi del Sud", alle origini del progressivo allontanamento ed 'indipendenza' dal Regno settentrionale di questo Ducato, “a lungo la potenza egemone del Mezzogiorno continentale”, soprattutto quando, dopo la conquista del Regno da parte di Carlo Magno, i superstiti presero la via del Sud ed in particolare quella di Benevento, dove il duca li accolse, dice un documento, nobilter et honorifice (cioè attribuendo ad essi l'honor, terre del fisco ducale) e nello stesso tempo mutò il titolo ducale con quello di domnus Arichis piissimus atque excellentissimus princeps gentis Langobardorum. Né va sottovalutato il momento in cui dopo dieci anni di lotte, pur se privi di grandi scontri campali, si giunse alla Divisio Ducatus Beneventani (848/9) in due distinte signorie e negoziata con l'intervento dell'imperatore franco Ludovico II. Anche se è stato notato come la divisio non rappresentò la "morte politica" della Longobardia minore ma “piuttosto l'inizio del processo di proliferazione dei comitati autonomi che ... attesta l'ascesa e il potenziamento della casta signorile”, che durò fino a quando, per una serie di ragioni, la città, nel corso, dell’XI secolo, si offrì al Papa, che la ricevette sul fondamento giuridico del vecchio accordo di Worms, anche se la sua giurisdizione non andò mai oltre il territorio immediatamente vicino alla città.
2006
9788888655802
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/1852828
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