Il dilettantismo sportivo è fenomeno sociale di ampie dimensioni e, sebbene idealmente, dovrebbe rintracciare la propria giustificazione soltanto nei valori non patrimoniali riconducibili all’olimpismo, là dove sovente è posto al centro di rilevanti negoziazioni economiche. L’analisi giuridica dei rapporti intercorrenti tra i soggetti coinvolti risulta estremamente complessa. L’assenza di disposizioni di legge, che disciplinino nel dettaglio la materia, e una non corretta interpretazione delle regole federali hanno contribuito alla formulazione di ricostruzioni del fenomeno poco attente al sistema delle fonti dell’ordinamento giuridico. Unico riferimento normativo è la l. 23 marzo 1981, n. 91, la quale, tuttavia, si presta, erroneamente, a essere applicata nell’àmbito esclusivo delle categorie definite “professionistiche” dalle federazioni. Il rifiuto delle teorie della pluralità degli ordinamenti, accostate al fenomeno sportivo, e la rivisitazione in chiave privatistica delle federazioni appaiono decisivi per l’analisi. Attraverso tale impostazione, problematiche quali il tesseramento, i rapporti tra atleti (dilettanti in senso stretto e professionisti di fatto) e sodalizi sportivi, il “vincolo sportivo”, il trasferimento degli atleti, la tutela della loro salute, i casi di interposizione dei c.dd. procuratori sportivi, sono sottoposti a revisione critica e riletti in chiave assiologica e sistematicamente orientata.
Rapporti e tutele nel dilettantismo sportivo
INDRACCOLO, EMANUELE
2008-01-01
Abstract
Il dilettantismo sportivo è fenomeno sociale di ampie dimensioni e, sebbene idealmente, dovrebbe rintracciare la propria giustificazione soltanto nei valori non patrimoniali riconducibili all’olimpismo, là dove sovente è posto al centro di rilevanti negoziazioni economiche. L’analisi giuridica dei rapporti intercorrenti tra i soggetti coinvolti risulta estremamente complessa. L’assenza di disposizioni di legge, che disciplinino nel dettaglio la materia, e una non corretta interpretazione delle regole federali hanno contribuito alla formulazione di ricostruzioni del fenomeno poco attente al sistema delle fonti dell’ordinamento giuridico. Unico riferimento normativo è la l. 23 marzo 1981, n. 91, la quale, tuttavia, si presta, erroneamente, a essere applicata nell’àmbito esclusivo delle categorie definite “professionistiche” dalle federazioni. Il rifiuto delle teorie della pluralità degli ordinamenti, accostate al fenomeno sportivo, e la rivisitazione in chiave privatistica delle federazioni appaiono decisivi per l’analisi. Attraverso tale impostazione, problematiche quali il tesseramento, i rapporti tra atleti (dilettanti in senso stretto e professionisti di fatto) e sodalizi sportivi, il “vincolo sportivo”, il trasferimento degli atleti, la tutela della loro salute, i casi di interposizione dei c.dd. procuratori sportivi, sono sottoposti a revisione critica e riletti in chiave assiologica e sistematicamente orientata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.