I dati sulla violenza contro le donne sono allarmanti, il fenomeno appare in aumento nonostante resti alto il “numero oscuro” relativo alle mancate denunce. Riguardo a ciò, il quesito che si pone non è relativo solo alle forme e ai modi di prevenire azioni o di assistere le donne, ma se e come le rappresentazioni sociali del femminile prodotte dai media e soprattutto dalla pubblicità possano in qualche modo incitare alla violenza relazionale o favorire la costruzione di un’immagine di donna che troppo spesso da vittima si trasforma in accusata. La realtà sociale determina il senso e il significato delle azioni e definisce l’esperienza individuando i limiti, i significati e i tipi di interazioni (costruzione del Sé), attraverso la riduzione dell’ambiguità delle informazioni e le differenze del vivere quotidiano: essa rende i significati delle azioni inequivocabili, esplicitando quindi cosa deve essere spiegato e cosa è la spiegazione (effetti e cause). L’ipotesi che si configura è che nella società contemporanea una spiegazione dei comportamenti violenti contro le donne svincolata da una logica strumentale potrebbe, per certi versi, essere più adeguata di una spiegazione costretta nei confini della strumentalità. È necessario, pertanto, riuscire a coniugare i due poli di spiegazione (interpretazione della realtà sociale e condotte individuali), se si vogliono trovare risposte adeguate alla violenza contro le donne che è oramai diventata un’emergenza sociale.

La violenza contro le donne: rappresentazioni e pubblicità televisiva

MANGONE, Emiliana
2008-01-01

Abstract

I dati sulla violenza contro le donne sono allarmanti, il fenomeno appare in aumento nonostante resti alto il “numero oscuro” relativo alle mancate denunce. Riguardo a ciò, il quesito che si pone non è relativo solo alle forme e ai modi di prevenire azioni o di assistere le donne, ma se e come le rappresentazioni sociali del femminile prodotte dai media e soprattutto dalla pubblicità possano in qualche modo incitare alla violenza relazionale o favorire la costruzione di un’immagine di donna che troppo spesso da vittima si trasforma in accusata. La realtà sociale determina il senso e il significato delle azioni e definisce l’esperienza individuando i limiti, i significati e i tipi di interazioni (costruzione del Sé), attraverso la riduzione dell’ambiguità delle informazioni e le differenze del vivere quotidiano: essa rende i significati delle azioni inequivocabili, esplicitando quindi cosa deve essere spiegato e cosa è la spiegazione (effetti e cause). L’ipotesi che si configura è che nella società contemporanea una spiegazione dei comportamenti violenti contro le donne svincolata da una logica strumentale potrebbe, per certi versi, essere più adeguata di una spiegazione costretta nei confini della strumentalità. È necessario, pertanto, riuscire a coniugare i due poli di spiegazione (interpretazione della realtà sociale e condotte individuali), se si vogliono trovare risposte adeguate alla violenza contro le donne che è oramai diventata un’emergenza sociale.
2008
9788856804836
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/1863309
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