Nel 1932, ormai prossimo al termine della propria ricerca, Freud ha osservato: «Ho costantemente l’impressione che da questo fatto accertato al di là di ogni dubbio dell’inalterabilità del rimosso ad opera del tempo, noi abbiamo tratto troppo poco profitto per la nostra teoria. Eppure qui sembra aprirsi un varco capace di faci accedere alle massime profondità». Questo libro mira ad ampliare questo varco, a individuare qualcosa di ciò che questo lascia intravedere, attraverso il confronto dei testi freudiani con il Tempo vissuto di Eugène Minkowski, l’opera di psichiatria fenomenologica che ha posto a centro della propria attenzione il legame fra la psiche e il tempo.
Freud e Minkowski. L'inconscio e il tempo.
PULLI, Gabriele
2008-01-01
Abstract
Nel 1932, ormai prossimo al termine della propria ricerca, Freud ha osservato: «Ho costantemente l’impressione che da questo fatto accertato al di là di ogni dubbio dell’inalterabilità del rimosso ad opera del tempo, noi abbiamo tratto troppo poco profitto per la nostra teoria. Eppure qui sembra aprirsi un varco capace di faci accedere alle massime profondità». Questo libro mira ad ampliare questo varco, a individuare qualcosa di ciò che questo lascia intravedere, attraverso il confronto dei testi freudiani con il Tempo vissuto di Eugène Minkowski, l’opera di psichiatria fenomenologica che ha posto a centro della propria attenzione il legame fra la psiche e il tempo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.