La legge 328/2000 attribuisce ai Comuni, anche attraverso la costituzione dei Piani di Zona, il compito di individuare gli strumenti locali che contribuiscano al riordino, al potenziamento e alla messa in rete di interventi e servizi. Essi dovrebbero essere in grado di porre in essere un “processo sistematico attraverso il quale l’organizzazione definisce, costruendo il coinvolgimento dei soggetti chiave, le priorità che sono essenziali nella sua missione e rispondenti all’ambiente in cui opera” , ovvero i Comuni devono avviare un processo di progettazione strategica dei servizi, in cui sono coinvolti una pluralità di attori che a diversi livelli realizzano gli interventi sociali. Mediante le politiche di concertazione tra i vari soggetti, istituzionali e non, ai Comuni spetta il compito di individuare, ideare, programmare, costruire, realizzare e valutare l’insieme dei servizi, da avviare su un determinato territorio. Tutto ciò richiede, da parte dei soggetti coinvolti, una capacità di individuazione e di lettura dei bisogni e dei vari modelli di servizi che devono essere implementati in uno stesso territorio ed in situazioni differenti L’ insieme dei soggetti coinvolti, dunque, è costituito dagli attori del sistema territoriale che, mossi da specifici bisogni/esigenze, traducono in un progetto di cambiamento, teso alla soddisfazione degli stessi, il risultato delle attività di concertazione. L’ideazione di un qualsiasi intervento, comunque, richiede l’esistenza di alcuni fattori che possiamo definire come pre-condizioni, difficilmente modificabili, per l’avvio di un qualsiasi cammino progettuale: il contesto di riferimento, il bisogno/motivazione e la presenza di attori/decisori

Progettare nel sociale:la scelta degli obiettivi strategici

ALIBERTI, Sabato
2007-01-01

Abstract

La legge 328/2000 attribuisce ai Comuni, anche attraverso la costituzione dei Piani di Zona, il compito di individuare gli strumenti locali che contribuiscano al riordino, al potenziamento e alla messa in rete di interventi e servizi. Essi dovrebbero essere in grado di porre in essere un “processo sistematico attraverso il quale l’organizzazione definisce, costruendo il coinvolgimento dei soggetti chiave, le priorità che sono essenziali nella sua missione e rispondenti all’ambiente in cui opera” , ovvero i Comuni devono avviare un processo di progettazione strategica dei servizi, in cui sono coinvolti una pluralità di attori che a diversi livelli realizzano gli interventi sociali. Mediante le politiche di concertazione tra i vari soggetti, istituzionali e non, ai Comuni spetta il compito di individuare, ideare, programmare, costruire, realizzare e valutare l’insieme dei servizi, da avviare su un determinato territorio. Tutto ciò richiede, da parte dei soggetti coinvolti, una capacità di individuazione e di lettura dei bisogni e dei vari modelli di servizi che devono essere implementati in uno stesso territorio ed in situazioni differenti L’ insieme dei soggetti coinvolti, dunque, è costituito dagli attori del sistema territoriale che, mossi da specifici bisogni/esigenze, traducono in un progetto di cambiamento, teso alla soddisfazione degli stessi, il risultato delle attività di concertazione. L’ideazione di un qualsiasi intervento, comunque, richiede l’esistenza di alcuni fattori che possiamo definire come pre-condizioni, difficilmente modificabili, per l’avvio di un qualsiasi cammino progettuale: il contesto di riferimento, il bisogno/motivazione e la presenza di attori/decisori
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