A Salerno, alle spalle della fontana di P.zza del Campo, vi è la chiesa di S. Andrea de Lavina. L’appellativo, che appare per la prima volta in un documento del 1312 e sostituisce quello più antico de Lama attestato nei documenti precedenti, è dovuto alla presenza in zona di un lavinario che utilizzava la lama d’acqua antistante l’edificio. Le notizie che possono orientarci sul periodo della sua edificazione sono quasi inesistenti. Un documento del 1084, conservato nella badia di Cava, è la prima attestazione della presenza a Salerno della chiesa di S. Andrea de Lama e dimostra che essa è già edificata nella seconda metà dell’XI secolo. Scavi effettuati nei primi anni del 2000 hanno messo in evidenza un secondo edificio al di sotto di quello esistente databile al X secolo, mentre l'analisi delle tecniche costruttive condotta dalla sottoscritta unitamente ad un saggio archeologico ha evidenziato la presenza di un'abside più antica, riconducibile al VI-VII secolo. L'articolo fa luce sulle fasi costruttive e giunge al committente della chiesa superiore.

Il complesso altomedievale di S. Andrea de Lavina a Salerno

FIORILLO, ROSA
2007-01-01

Abstract

A Salerno, alle spalle della fontana di P.zza del Campo, vi è la chiesa di S. Andrea de Lavina. L’appellativo, che appare per la prima volta in un documento del 1312 e sostituisce quello più antico de Lama attestato nei documenti precedenti, è dovuto alla presenza in zona di un lavinario che utilizzava la lama d’acqua antistante l’edificio. Le notizie che possono orientarci sul periodo della sua edificazione sono quasi inesistenti. Un documento del 1084, conservato nella badia di Cava, è la prima attestazione della presenza a Salerno della chiesa di S. Andrea de Lama e dimostra che essa è già edificata nella seconda metà dell’XI secolo. Scavi effettuati nei primi anni del 2000 hanno messo in evidenza un secondo edificio al di sotto di quello esistente databile al X secolo, mentre l'analisi delle tecniche costruttive condotta dalla sottoscritta unitamente ad un saggio archeologico ha evidenziato la presenza di un'abside più antica, riconducibile al VI-VII secolo. L'articolo fa luce sulle fasi costruttive e giunge al committente della chiesa superiore.
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