A partire da una prospettiva multidisciplinare il lavoro intende percorrere molteplici versanti, presentando l’analisi e la discussione sui problemi metodologici della ricerca educativa con particolare riferimento alla relazione tra approcci qualitativi e quantitativi alla ricerca ed avviando la conoscenza delle modalità di integrazione tra i metodi, l’esplorazione di possibili giustificazioni per nuovi tipi di pratiche e relative implicazioni nel contesto della ricerca educativa, la riflessione sui criteri di qualità della ricerca stessa. Assunto fondamentale del lavoro è l’idea che la non linearità e la reticolarità dovrebbero essere dimensioni caratterizzanti il sottosistema ricerca pedagogica, all’interno del sistema della ricerca scientifica. La riflessione su finalità e problemi di una ricerca di tal genere esige la seguente scansione: 1) ricerca teoretica, ovvero della riflessione filosofica ed epistemologica, consistente nell’analisi di conoscenze esistenti, nella sintesi di nuove conoscenze, nell’elaborazione di teorie afferenti a creatrici di nuove scuole di pensiero e tradizioni di ricerca; 2) scelta metodologica, in cui vengono considerate le potenzialità euristiche e l’applicazione di diversi metodi alla tematica presa in considerazione; 3) esame delle tecniche di raccolta dei dati; 4) pratica, ovvero la considerazione dei bisogni della realtà che si intende studiare. Le tappe indicate non seguono gerarchia e linearità ma rispondono a criteri di circolarità e reticolarità: in tal modo la ricerca pedagogica potrà leggere la realtà tenendo conto della sua complessità, proponendo un minimo di struttura utile ad indicare percorsi di riduzione della stessa complessità e restando aperta e flessibile a spiragli ed interpretazioni che possono darsi o sopraggiungere nei diversi momenti di una ricerca. Il soggetto di una tale ricerca è pur sempre l’uomo, sistema di sistemi, unità molteplice dei sistemi nervoso, respiratorio, circolatorio, endocrino ecc. e altresì cognitivo, affettivo, emotivo, relazionale, spirituale, in cui il funzionamento delle parti è legato a modalità di funzionamento globale inserite in realtà di esponenziale complessità. Lo stato attuale della ricerca neuroscientifica evidenzia l’analogia mente-cervello cogliendola nel parallelismo tra connettività neurale diffusa ed analisi ed esplorazione sincronica di molteplici strategie non statiche ma fluttuanti e flessibili. Ciò in relazione a contesti ambigui, incompleti, sovente paradossali. Il modello delle reti neurali risulta valido nell’analisi dei processi che si instaurano all’interno dei sistemi complessi. La ricerca pedagogica terrà conto del fatto che tali processi, come nelle reti neurali, non sono mai rigidi e definitivi, bensì dinamici e generativi. Un modello di ricerca di tal genere somiglia ad una rete i cui nodi sono interconnessi da input ed output che la rendono estremamente duttile. Al risultato della ricerca contribuiranno l’elaborazione derivante dalle interconnessioni e dai vincoli della rete e dalla sintonizzazione progressiva e sempre aperta alle esigenze ed alle esperienze del contesto. La ricerca complessa, al pari di una rete neurale, presenta le caratteristiche di un sistema intelligente ossia l’interpenetrabilità, la duttilità, la permeabilità all’esterno. Nel modello reticolare della ricerca la refluenza non lineare derivante dal contesto rimodula e ricalibra la ricerca stessa. Un sistema di tal genere, energizzato da molteplici investimenti interconnessi, presenta modalità processuali diffuse: malleabilità, trasversalità, complementarietà, reciprocità, dia logicità, intercontestualità, abilità ad innovarsi ed innovare. Alla luce di queste acquisizioni ogni disegno di ricerca pedagogica non può che essere complesso, in uno sguardo che considera la simultaneità, complementarietà, transazionalità di più teorie, metodi e realtà, anche apparentemente in opposizione. In quest’ottica potremmo definire ogni ricerca pedagogica un vero e proprio sistema complesso nel quale il fattore umano, il ricercatore e i soggetti-oggetti della ricerca, che presentano elementi di tipo cognitivo ma anche affettivo, emotivo e motivazionale, si combina con le influenze sociali e gli aspetti propriamente tecnici, dando origine ad una molteplicità di articolazioni nessuna delle quali è trascurabile ai fini euristici. Non si tratta di un sincretismo che somma acriticamente diversi elementi, ma di un riordino dei diversi punti di vista sulle dimensioni della ricerca integrandole nella totalità-complessità della realtà. Tale posizione mette in grado di esercitare una professione scientifica senza mai perdere di vista l’inesauribilità della ricerca, la costante prospetticità dei punti di vista disciplinari e la sempre ulteriore perfettibilità dei risultati raggiunti, senza cedere alle lusinghe dell’assolutizzazione o cadere nel dogmatismo. Le tematiche analizzate nel corso del lavoro sono le seguenti: complessità e ricerca, la transizione ai metodi complementari, assiomi positivistici e naturalistici a confronto, ricerca qualitativa e quantitativa, i presupposti di un disegno di ricerca complesso, tipologie di disegni complessi, il problema nomotetico-idiografico in ambito psicopedagogico, elementi per un’analisi critica di ricerche a disegno complesso.

Prospettive di integrazione tra metodologie diverse in disegni di ricerca complessi

D'ALESSIO, Chiara
2006-01-01

Abstract

A partire da una prospettiva multidisciplinare il lavoro intende percorrere molteplici versanti, presentando l’analisi e la discussione sui problemi metodologici della ricerca educativa con particolare riferimento alla relazione tra approcci qualitativi e quantitativi alla ricerca ed avviando la conoscenza delle modalità di integrazione tra i metodi, l’esplorazione di possibili giustificazioni per nuovi tipi di pratiche e relative implicazioni nel contesto della ricerca educativa, la riflessione sui criteri di qualità della ricerca stessa. Assunto fondamentale del lavoro è l’idea che la non linearità e la reticolarità dovrebbero essere dimensioni caratterizzanti il sottosistema ricerca pedagogica, all’interno del sistema della ricerca scientifica. La riflessione su finalità e problemi di una ricerca di tal genere esige la seguente scansione: 1) ricerca teoretica, ovvero della riflessione filosofica ed epistemologica, consistente nell’analisi di conoscenze esistenti, nella sintesi di nuove conoscenze, nell’elaborazione di teorie afferenti a creatrici di nuove scuole di pensiero e tradizioni di ricerca; 2) scelta metodologica, in cui vengono considerate le potenzialità euristiche e l’applicazione di diversi metodi alla tematica presa in considerazione; 3) esame delle tecniche di raccolta dei dati; 4) pratica, ovvero la considerazione dei bisogni della realtà che si intende studiare. Le tappe indicate non seguono gerarchia e linearità ma rispondono a criteri di circolarità e reticolarità: in tal modo la ricerca pedagogica potrà leggere la realtà tenendo conto della sua complessità, proponendo un minimo di struttura utile ad indicare percorsi di riduzione della stessa complessità e restando aperta e flessibile a spiragli ed interpretazioni che possono darsi o sopraggiungere nei diversi momenti di una ricerca. Il soggetto di una tale ricerca è pur sempre l’uomo, sistema di sistemi, unità molteplice dei sistemi nervoso, respiratorio, circolatorio, endocrino ecc. e altresì cognitivo, affettivo, emotivo, relazionale, spirituale, in cui il funzionamento delle parti è legato a modalità di funzionamento globale inserite in realtà di esponenziale complessità. Lo stato attuale della ricerca neuroscientifica evidenzia l’analogia mente-cervello cogliendola nel parallelismo tra connettività neurale diffusa ed analisi ed esplorazione sincronica di molteplici strategie non statiche ma fluttuanti e flessibili. Ciò in relazione a contesti ambigui, incompleti, sovente paradossali. Il modello delle reti neurali risulta valido nell’analisi dei processi che si instaurano all’interno dei sistemi complessi. La ricerca pedagogica terrà conto del fatto che tali processi, come nelle reti neurali, non sono mai rigidi e definitivi, bensì dinamici e generativi. Un modello di ricerca di tal genere somiglia ad una rete i cui nodi sono interconnessi da input ed output che la rendono estremamente duttile. Al risultato della ricerca contribuiranno l’elaborazione derivante dalle interconnessioni e dai vincoli della rete e dalla sintonizzazione progressiva e sempre aperta alle esigenze ed alle esperienze del contesto. La ricerca complessa, al pari di una rete neurale, presenta le caratteristiche di un sistema intelligente ossia l’interpenetrabilità, la duttilità, la permeabilità all’esterno. Nel modello reticolare della ricerca la refluenza non lineare derivante dal contesto rimodula e ricalibra la ricerca stessa. Un sistema di tal genere, energizzato da molteplici investimenti interconnessi, presenta modalità processuali diffuse: malleabilità, trasversalità, complementarietà, reciprocità, dia logicità, intercontestualità, abilità ad innovarsi ed innovare. Alla luce di queste acquisizioni ogni disegno di ricerca pedagogica non può che essere complesso, in uno sguardo che considera la simultaneità, complementarietà, transazionalità di più teorie, metodi e realtà, anche apparentemente in opposizione. In quest’ottica potremmo definire ogni ricerca pedagogica un vero e proprio sistema complesso nel quale il fattore umano, il ricercatore e i soggetti-oggetti della ricerca, che presentano elementi di tipo cognitivo ma anche affettivo, emotivo e motivazionale, si combina con le influenze sociali e gli aspetti propriamente tecnici, dando origine ad una molteplicità di articolazioni nessuna delle quali è trascurabile ai fini euristici. Non si tratta di un sincretismo che somma acriticamente diversi elementi, ma di un riordino dei diversi punti di vista sulle dimensioni della ricerca integrandole nella totalità-complessità della realtà. Tale posizione mette in grado di esercitare una professione scientifica senza mai perdere di vista l’inesauribilità della ricerca, la costante prospetticità dei punti di vista disciplinari e la sempre ulteriore perfettibilità dei risultati raggiunti, senza cedere alle lusinghe dell’assolutizzazione o cadere nel dogmatismo. Le tematiche analizzate nel corso del lavoro sono le seguenti: complessità e ricerca, la transizione ai metodi complementari, assiomi positivistici e naturalistici a confronto, ricerca qualitativa e quantitativa, i presupposti di un disegno di ricerca complesso, tipologie di disegni complessi, il problema nomotetico-idiografico in ambito psicopedagogico, elementi per un’analisi critica di ricerche a disegno complesso.
2006
9788887907858
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