La storia della città di Salerno è ricostruita attraverso la sua vicenda politica e amministrativa e sui suoi prefetti. Per la prima volta è stato possibile esaminare le carte conservate presso l’archivio della prefettura di Salerno e ritrovarvi parte di quanto la comunità scientifica, per lunghi anni, ha considerato distrutto, irrimediabilmente smarrito, negato a una più precisa ricostruzione di una porzione della memoria collettiva. L’archivio è costituito sostanzialmente dall’archivio corrente di prefettura che il passare degli anni ha in parte trasformato in archivio storico. A “dispetto” della sua ubicazione, non certo ideale, è apparso immediatamente assai ordinato. È riemersa parte delle carte del Comitato di Liberazione Nazionale della provincia di Salerno. Di certo una documentazione ancora incompleta, ma che fa trapelare qualche raggio di luce in un panorama da sempre considerato oscuro. Vale la pena di notare che siamo di fronte proprio a parte delle carte del Comitato di Liberazione Nazionale di Salerno, oltre ad altro che - per dovere di ufficio, per solerzia dei funzionari, per caso - ha trovato la sua sedimentazione in un luogo “parallelo”. Nell’archivio sono accuratamente conservati anche i fasci relativi alle vicende della città e della provincia durante il periodo 1953-1956. In quel quadriennio, dopo lo scioglimento del Consiglio comunale, un lungo periodo di transizione - durante il quale il governo della città è affidato a un Commissario prefettizio, il conte Lorenzo Salazar - completa definitivamente il passaggio dal regime fascista a una piú “omogenea” città meridionale democristiana. Una antica vocazione monarchica e moderata trova, in tal modo, più moderna rappresentanza proprio negli esponenti dello “scudocrociato” e, in particolare, nella figura del sindaco Alfonso Menna. Anni cruciali, dunque, che possono essere letti con maggiore dovizia di particolari proprio grazie a quanto conservato presso l’archivio della prefettura di Salerno. Enorme è l’interesse dello storico, né inferiore è il senso che questi documenti assumono la storia della provincia. Da essi emerge, inoltre, il ruolo che l’archivio della prefettura può assolvere nella ricostruzione della memoria collettiva della nostra comunità provinciale, sopperendo a quanto il tempo - e talora l’incuria o i diversi interessi - abbiano distrutto.

SALERNO 1943-1956: LA LENTA TRANSIZIONE

D'ANGELO, Giuseppe
2009-01-01

Abstract

La storia della città di Salerno è ricostruita attraverso la sua vicenda politica e amministrativa e sui suoi prefetti. Per la prima volta è stato possibile esaminare le carte conservate presso l’archivio della prefettura di Salerno e ritrovarvi parte di quanto la comunità scientifica, per lunghi anni, ha considerato distrutto, irrimediabilmente smarrito, negato a una più precisa ricostruzione di una porzione della memoria collettiva. L’archivio è costituito sostanzialmente dall’archivio corrente di prefettura che il passare degli anni ha in parte trasformato in archivio storico. A “dispetto” della sua ubicazione, non certo ideale, è apparso immediatamente assai ordinato. È riemersa parte delle carte del Comitato di Liberazione Nazionale della provincia di Salerno. Di certo una documentazione ancora incompleta, ma che fa trapelare qualche raggio di luce in un panorama da sempre considerato oscuro. Vale la pena di notare che siamo di fronte proprio a parte delle carte del Comitato di Liberazione Nazionale di Salerno, oltre ad altro che - per dovere di ufficio, per solerzia dei funzionari, per caso - ha trovato la sua sedimentazione in un luogo “parallelo”. Nell’archivio sono accuratamente conservati anche i fasci relativi alle vicende della città e della provincia durante il periodo 1953-1956. In quel quadriennio, dopo lo scioglimento del Consiglio comunale, un lungo periodo di transizione - durante il quale il governo della città è affidato a un Commissario prefettizio, il conte Lorenzo Salazar - completa definitivamente il passaggio dal regime fascista a una piú “omogenea” città meridionale democristiana. Una antica vocazione monarchica e moderata trova, in tal modo, più moderna rappresentanza proprio negli esponenti dello “scudocrociato” e, in particolare, nella figura del sindaco Alfonso Menna. Anni cruciali, dunque, che possono essere letti con maggiore dovizia di particolari proprio grazie a quanto conservato presso l’archivio della prefettura di Salerno. Enorme è l’interesse dello storico, né inferiore è il senso che questi documenti assumono la storia della provincia. Da essi emerge, inoltre, il ruolo che l’archivio della prefettura può assolvere nella ricostruzione della memoria collettiva della nostra comunità provinciale, sopperendo a quanto il tempo - e talora l’incuria o i diversi interessi - abbiano distrutto.
2009
9788895827155
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/2262091
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact