Il termine desencuentro non ha equivalenti in italiano, quasi fossimo di fronte a una alternativa netta: l’incontro o lo scontro, null’altro. Invece, l’“incontro mancato”, rifiutando la logica manichea e forse anche il principio schmittiano amico-nemico, individua la possibilità che quella dicotomia si trasformi in una “occasione perduta”. Non un dittico ma tre possibilità, per esaminare fenomeni complessi e poliedrici quali i rapporti tra l’Europa e l’America Latina e, tra essi, l’esperienza dell’emigrazione italiana in quella parte del Nuovo Mondo. Sono presi in esame due aspetti peculiari del fenomeno migratorio, entrambi, per motivi diversi, paradigmatici. Da un lato l’emigrazione verso l’Argentina e dall’altro quella verso il Venezuela. La prima, di antica data, segna per oltre un secolo la traccia del percorso di milioni di italiani verso la “fortuna”; si spezzetta in fasi diverse; incrocia, sulle rotte dell’Oceano, speranze che vanno e disillusioni che tornano, miseria che emigra e successi – anche economici – che a partire dal secondo dopoguerra iniziano a rientrare in patria. La seconda, invece, – breve ed intensa nel suo svolgersi poco più che decennale, tra la fine degli anni ’40 e i primissimi anni ’60 del Novecento – ha i caratteri disperati propri dell’Italia dell’immediato dopoguerra, povera e senza futuro, prima che risorgesse la speranza e si aprisse la straordinaria stagione che è passata alla storia come “boom economico”.
Incontri, “disincontri” e scontri nell’emigrazione italiana in America Latina
D'ANGELO, Giuseppe
2009-01-01
Abstract
Il termine desencuentro non ha equivalenti in italiano, quasi fossimo di fronte a una alternativa netta: l’incontro o lo scontro, null’altro. Invece, l’“incontro mancato”, rifiutando la logica manichea e forse anche il principio schmittiano amico-nemico, individua la possibilità che quella dicotomia si trasformi in una “occasione perduta”. Non un dittico ma tre possibilità, per esaminare fenomeni complessi e poliedrici quali i rapporti tra l’Europa e l’America Latina e, tra essi, l’esperienza dell’emigrazione italiana in quella parte del Nuovo Mondo. Sono presi in esame due aspetti peculiari del fenomeno migratorio, entrambi, per motivi diversi, paradigmatici. Da un lato l’emigrazione verso l’Argentina e dall’altro quella verso il Venezuela. La prima, di antica data, segna per oltre un secolo la traccia del percorso di milioni di italiani verso la “fortuna”; si spezzetta in fasi diverse; incrocia, sulle rotte dell’Oceano, speranze che vanno e disillusioni che tornano, miseria che emigra e successi – anche economici – che a partire dal secondo dopoguerra iniziano a rientrare in patria. La seconda, invece, – breve ed intensa nel suo svolgersi poco più che decennale, tra la fine degli anni ’40 e i primissimi anni ’60 del Novecento – ha i caratteri disperati propri dell’Italia dell’immediato dopoguerra, povera e senza futuro, prima che risorgesse la speranza e si aprisse la straordinaria stagione che è passata alla storia come “boom economico”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.