La novella Das Verbrechen (1927) di Mela Hartwig, scrittrice poco conosciuta dell’Austria degli anni venti, rappresenta un pionieristico tentativo di denuncia della violenza di un sapere e di un discorso che solo nella seconda metà del Novecento verrà ascritto inequivocabilmente alla matrice patriarcale della nostra cultura. Mettendo in scena la manipolazione alla quale un padre, affermato psichiatra, sottopone la figlia per assecondare il proprio desiderio di potere, la novella attraversa criticamente quel discorso psicoanalitico che si è posto nella modernità come luogo ultimo della ‘verità’ del mondo laico. Collocandosi in un panorama animato sia dalle prime conquiste politiche e di costume delle donne, sia da una nuova riflessione sulla “questione femminile” in ambito sociologico e psicoanalitico, il testo di Hartwig assume un valore culturale di particolare importanza, in quanto avvia una prima esplorazione letteraria del problema e apre precocemente la strada a quelle che saranno le più alte conquiste in questo ambito. Non in ultimo alla scrittura di una Ingeborg Bachmann, della quale Hartwig appare a tutti gli effetti come una degna antenata.

Il crimine

GHERI, Paola
2008-01-01

Abstract

La novella Das Verbrechen (1927) di Mela Hartwig, scrittrice poco conosciuta dell’Austria degli anni venti, rappresenta un pionieristico tentativo di denuncia della violenza di un sapere e di un discorso che solo nella seconda metà del Novecento verrà ascritto inequivocabilmente alla matrice patriarcale della nostra cultura. Mettendo in scena la manipolazione alla quale un padre, affermato psichiatra, sottopone la figlia per assecondare il proprio desiderio di potere, la novella attraversa criticamente quel discorso psicoanalitico che si è posto nella modernità come luogo ultimo della ‘verità’ del mondo laico. Collocandosi in un panorama animato sia dalle prime conquiste politiche e di costume delle donne, sia da una nuova riflessione sulla “questione femminile” in ambito sociologico e psicoanalitico, il testo di Hartwig assume un valore culturale di particolare importanza, in quanto avvia una prima esplorazione letteraria del problema e apre precocemente la strada a quelle che saranno le più alte conquiste in questo ambito. Non in ultimo alla scrittura di una Ingeborg Bachmann, della quale Hartwig appare a tutti gli effetti come una degna antenata.
2008
9788876002953
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/2282122
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