La riforma della distribuzione commerciale, avviata nel 1998 dal decreto legislativo n. 114 del 1998, a Costituzione invariata e proseguita, a livello nazionale con la riforma del Titolo V della Costituzione, ha affidato alle Regioni la competenza esclusiva nella materia di commercio interno. Questo è uno dei settori in cui amministrazioni diversamente strutturate tutelano interessi pubblici definiti in modi procedimentalmente diversi. Il limite dell'interesse nazionale, formalmente espunto dal nuovo Titolo V della Costituzione, troverebbe altre vie di ingresso nel sistema costituzionale dei rapporti Stato-Regioni, con particolare riferimento alla disciplina del commercio. Oltre al "flessibile" principio di sussidiarietà, altre clausole o “non materie” del Titolo V novellato concedono la possibilità allo Stato di riappropriarsi di quote di sovranità economica apparentemente demandate al sistema delle autonomie. Il sistema federale richiede oggi una maggiore capacità di “fare sistema” sul terreno del federalismo commerciale poiché se è un valore la tutela della concorrenza, è un valore anche la promozione del pluralismo distributivo, pertanto, occorrerà prefigurare processi di regolazione che, nel rispetto della concorrenza, del mercato e della tutela dei valori ambientali, superino i confini amministrativi regionali, provinciali e comunali e siano in grado di creare le opportunità dello sviluppo settoriale per una concreta valorizzazione del territorio.

I CONFINI DEL FEDERALISMO COMMERCIALE

FORTUNATO, Anna
2009-01-01

Abstract

La riforma della distribuzione commerciale, avviata nel 1998 dal decreto legislativo n. 114 del 1998, a Costituzione invariata e proseguita, a livello nazionale con la riforma del Titolo V della Costituzione, ha affidato alle Regioni la competenza esclusiva nella materia di commercio interno. Questo è uno dei settori in cui amministrazioni diversamente strutturate tutelano interessi pubblici definiti in modi procedimentalmente diversi. Il limite dell'interesse nazionale, formalmente espunto dal nuovo Titolo V della Costituzione, troverebbe altre vie di ingresso nel sistema costituzionale dei rapporti Stato-Regioni, con particolare riferimento alla disciplina del commercio. Oltre al "flessibile" principio di sussidiarietà, altre clausole o “non materie” del Titolo V novellato concedono la possibilità allo Stato di riappropriarsi di quote di sovranità economica apparentemente demandate al sistema delle autonomie. Il sistema federale richiede oggi una maggiore capacità di “fare sistema” sul terreno del federalismo commerciale poiché se è un valore la tutela della concorrenza, è un valore anche la promozione del pluralismo distributivo, pertanto, occorrerà prefigurare processi di regolazione che, nel rispetto della concorrenza, del mercato e della tutela dei valori ambientali, superino i confini amministrativi regionali, provinciali e comunali e siano in grado di creare le opportunità dello sviluppo settoriale per una concreta valorizzazione del territorio.
2009
9788838672279
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