Per quanto culturalmente vicine, due lingue non riusciranno mai a sovrapporre completamente il proprio bagaglio lessicale né tanto meno ad organizzare il materiale concettuale seguendo gli stessi schemi sintattici: il francese bête, di uso comune, non trova un’adeguata corrispondenza in inglese, dove le alternative fornite fanno parte ora di un registro formale – creature – ora di un linguaggio tecnico-scientifico – animal -. Sul piano sintagmatico, l’italiano e l’inglese organizzano in modo diverso le relazioni tra il verbo like/piacere ed i suoi argomenti ed esprimono con una modalità diversa il rapporto tra want/volere e la completiva oggetto. Queste asimmetrie creano ovviamente difficoltà nello studio di una lingua straniera e mostrano come sia fondamentale un’analisi sempre più accurata dei sistemi linguistici sia della SL che della TL per affinare la propria sensibilità verso scelte appropriate nella lingua d’arrivo. È in un’ottica comparativa che si muove lo studio che qui presentiamo: le continue difficoltà da parte degli studenti nell’individuare le molteplici funzioni dell’inglese that e della controparte italiana che ci hanno spinto ad una descrizione lessico-sintattica, nella speranza che si possano così chiarire meccanismi linguistici il cui controllo è di fondamentale importanza sia per un adeguato lavoro di traduzione che per un corretto esercizio di “rephrasing”.
Quali scelte per "that"?. Il ruolo della sintassi nel lavoro di traduzione
D'ELIA, Caterina
2009-01-01
Abstract
Per quanto culturalmente vicine, due lingue non riusciranno mai a sovrapporre completamente il proprio bagaglio lessicale né tanto meno ad organizzare il materiale concettuale seguendo gli stessi schemi sintattici: il francese bête, di uso comune, non trova un’adeguata corrispondenza in inglese, dove le alternative fornite fanno parte ora di un registro formale – creature – ora di un linguaggio tecnico-scientifico – animal -. Sul piano sintagmatico, l’italiano e l’inglese organizzano in modo diverso le relazioni tra il verbo like/piacere ed i suoi argomenti ed esprimono con una modalità diversa il rapporto tra want/volere e la completiva oggetto. Queste asimmetrie creano ovviamente difficoltà nello studio di una lingua straniera e mostrano come sia fondamentale un’analisi sempre più accurata dei sistemi linguistici sia della SL che della TL per affinare la propria sensibilità verso scelte appropriate nella lingua d’arrivo. È in un’ottica comparativa che si muove lo studio che qui presentiamo: le continue difficoltà da parte degli studenti nell’individuare le molteplici funzioni dell’inglese that e della controparte italiana che ci hanno spinto ad una descrizione lessico-sintattica, nella speranza che si possano così chiarire meccanismi linguistici il cui controllo è di fondamentale importanza sia per un adeguato lavoro di traduzione che per un corretto esercizio di “rephrasing”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.