Nel Tavoliere di Puglia, a partire dalla fine del ‘700 inizia un imponente processo che ridisegnerà l’intero assetto economico-sociale di un’area importantissima per il Regno di Napoli. Protagonista di questo processo sarà il mercato: il risultato sarà la nascita di nuove figure proprietarie, che approfittano non solo – o, forse, sarebbe meglio dire non tanto - delle occasioni offerte dalla censuazione voluta dai francesi nel 1806, ma anche delle crisi economiche che, a partire dagli anni ‘20 dell’Ottocento, investirono la regione. La famiglia Barone rappresenta una di queste figure e la sua ascesa è stata indagata attraverso fonti edite e inedite dell’Archivio di Stato di Foggia. Una storia che rientra nella efficace griglia interpretativa elaborata da Saverio Russo e che si basa sul «ruolo che hanno da un lato l’immigrazione, dall’altro l’origine mercantile nei processi di costruzione della nuova élite terriera della Capitanata tra Sette e Ottocento». Ma rimane forte la sensazione di essere in presenza di qualcos’altro: Francesco Barone sembrerebbe una “moderna” figura di “capitalista”, scaltro, spregiudicato, forse non sempre consapevole dei propri limiti, ma sicuramente capace di intuire dove soffia il vento e dove collocarsi. Con il capoluogo dauno e l’intera Capitanata a fine XVIII secolo che sempre più ci appaiono come luoghi delle possibilità, così lontane da quell’immagine di immobilismo che tanta letteratura gli ha cucito addosso.

Tra Salerno e Foggia: la famiglia Barone nel primo Settecento

D'ATRI, STEFANO
2004-01-01

Abstract

Nel Tavoliere di Puglia, a partire dalla fine del ‘700 inizia un imponente processo che ridisegnerà l’intero assetto economico-sociale di un’area importantissima per il Regno di Napoli. Protagonista di questo processo sarà il mercato: il risultato sarà la nascita di nuove figure proprietarie, che approfittano non solo – o, forse, sarebbe meglio dire non tanto - delle occasioni offerte dalla censuazione voluta dai francesi nel 1806, ma anche delle crisi economiche che, a partire dagli anni ‘20 dell’Ottocento, investirono la regione. La famiglia Barone rappresenta una di queste figure e la sua ascesa è stata indagata attraverso fonti edite e inedite dell’Archivio di Stato di Foggia. Una storia che rientra nella efficace griglia interpretativa elaborata da Saverio Russo e che si basa sul «ruolo che hanno da un lato l’immigrazione, dall’altro l’origine mercantile nei processi di costruzione della nuova élite terriera della Capitanata tra Sette e Ottocento». Ma rimane forte la sensazione di essere in presenza di qualcos’altro: Francesco Barone sembrerebbe una “moderna” figura di “capitalista”, scaltro, spregiudicato, forse non sempre consapevole dei propri limiti, ma sicuramente capace di intuire dove soffia il vento e dove collocarsi. Con il capoluogo dauno e l’intera Capitanata a fine XVIII secolo che sempre più ci appaiono come luoghi delle possibilità, così lontane da quell’immagine di immobilismo che tanta letteratura gli ha cucito addosso.
2004
9788884311122
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