Il lavoro è dedicato all’evoluzione della potestà statutaria degli enti locali, soprattutto alla luce dei recenti orientamenti giurisprudenziali. Sotto il profilo sistematico, dopo la descrizione della classificazione dei modelli statutari (fonti autonome od eteronome; statuti esecutivi, statuti-tipo e statuti di autorganizzazione), si è tracciato il processo evolutivo della legislazione di settore, inizialmente ancorata alla concezione di un modello statutario di tipo regolamentare, successivamente evoluto verso la valorizzazione dei soli limiti dei principi inderogabili, derivanti dalla legislazione nazionale. Seguendo l’evoluzione diacronica, si è analizzato il modello costituzionalizzato, come emergente a seguito della riforma del Titolo V, parte II, della Costituzione (operata dalla legge cost. n. 3/2001). Infine, ampio approfondimento è stato dedicato al revirement della Suprema Corte di Cassazione (SS. UU. civili, 16 giugno 2005, n. 12868), la quale, sulla scorta dell’evoluzione normativa sopra descritta, ha proposto una radicale revisione dell’impostazione tradizionale, sottolineando, da un lato, che i limiti inderogabili all’autonomia statutaria solo soltanto i principi espressamente enunciati come tali nella legislazione in materia di ordinamento degli enti locali (così affidando al Legislatore e sottraendo all’interprete l’individuazione dei principi segnati da inderogabilità), dall’altro, in termini di competenza - ovvero di gerarchia limitatamente ai principi - che lo statuto non costituisce una mera disciplina di attuazione, bensì ha valenza di integrazione e di adattamento dell’autonomia locale ai principi inderogabili fissati dalla legge.

La nemesi della potestà statutaria locale

ARMENANTE, Francesco
2010-01-01

Abstract

Il lavoro è dedicato all’evoluzione della potestà statutaria degli enti locali, soprattutto alla luce dei recenti orientamenti giurisprudenziali. Sotto il profilo sistematico, dopo la descrizione della classificazione dei modelli statutari (fonti autonome od eteronome; statuti esecutivi, statuti-tipo e statuti di autorganizzazione), si è tracciato il processo evolutivo della legislazione di settore, inizialmente ancorata alla concezione di un modello statutario di tipo regolamentare, successivamente evoluto verso la valorizzazione dei soli limiti dei principi inderogabili, derivanti dalla legislazione nazionale. Seguendo l’evoluzione diacronica, si è analizzato il modello costituzionalizzato, come emergente a seguito della riforma del Titolo V, parte II, della Costituzione (operata dalla legge cost. n. 3/2001). Infine, ampio approfondimento è stato dedicato al revirement della Suprema Corte di Cassazione (SS. UU. civili, 16 giugno 2005, n. 12868), la quale, sulla scorta dell’evoluzione normativa sopra descritta, ha proposto una radicale revisione dell’impostazione tradizionale, sottolineando, da un lato, che i limiti inderogabili all’autonomia statutaria solo soltanto i principi espressamente enunciati come tali nella legislazione in materia di ordinamento degli enti locali (così affidando al Legislatore e sottraendo all’interprete l’individuazione dei principi segnati da inderogabilità), dall’altro, in termini di competenza - ovvero di gerarchia limitatamente ai principi - che lo statuto non costituisce una mera disciplina di attuazione, bensì ha valenza di integrazione e di adattamento dell’autonomia locale ai principi inderogabili fissati dalla legge.
2010
9788849827637
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