La dinamica vicino/lontano caratterizza il disancoraggio mediale, trasposizione concettuale dell’idea di disembedding con cui Giddens intende significare le trasformazioni avvenute nella società tardo moderna, ad opera dei trasporti veloci e delle tecnologie della comunicazione, nel rapporto spazio-tempo e nell’organizzazione delle pratiche sociali. La contrazione spazio temporale disancora le relazioni sociali dalle particolarità dei contesti di presenza, rendendole estensionali . I media dislocano il rapporto tra ambiente fisico e situazione sociale e la natura dell’interazione è decisa dai modelli di flusso informativo piuttosto che dagli ambienti fisici. L’intimità connessa all’esperienza locale trova nell’intimità non reciproca a distanza (Thompson 1995) creata dai media di massa una nuova forma di espressione. L’esposizione agli eventi mediali non implica però necessariamente un coinvolgimento; cambia la qualità del contatto (Silverstone 1994). Il lontano a cui i media ci connettono rimane inevitabilmente tale. La connettività tecnica consentita dalle tecnologie della comunicazione (Tomlison 1999) è infatti cosa ben diversa dalla reale prossimità agli altri che richiede la compresenza, il cum-patire. L’essenza non dialogica dell’interazione quasi-mediata(Thompson 1995) resa possibile dalla televisione ci fa apparire gli eventi come refrattari ed immodificabili; la natura deterritorializzante del dispositivo televisivo spiega lo scarso coinvolgimento nelle vicende rappresentate. L’emancipazione simbolica (Elias 1991) e la prossimità dismorfica (Salzano 2003) create dai media alterano quindi le forme della distanza e del senso di vicinanza, causando un disembedding morale. L’urgenza di empatizzare con il dolore degli altri, di immaginarne la portata, di convertire in parola politica e in azione quell’apatia che ci coglie di fronte all’Altro lontano che la tecnologia mediale avvicina crea la necessità di un reembedding etico. La comunanza despazializzata (Thompson 1995) deve convertirsi in una coevità etica che trasformi il disincanto del turista baumaniano in un’attitudine riflessiva e in un’occasione di pensosità (Resta 1997). Lo spazio dei flussi (Castells 1996)della comunicazione immateriale della rete, distinto dallo spazio dei luoghi che àncora le persone ai contesti locali riformula le logiche dell’embedding territoriale, introducendo un nuovo modello spaziale policentrico, orizzontale, a rete e nodi. Non è infatti più la distanza a definire i margini e l’alterità, ma i flussi, le connessioni, gli spazi deterritorializzati delle relazioni. In internet il linguaggio costruisce lo spazio sociale; le prossimità sono di tipo semantico : Nell’iperspazio delle reti, in cui vicino e lontano assumono solo un valore comunicativo, il senso del luogo diventa allora il luogo del senso, lo spazio di significazione e visibilità che si epifanizza oltre gli orizzonti semantici della territorialità fisica (Salzano, 2003).

Prossimità dismorfiche: ricomposizioni ottiche dello sguardo mediatico

SALZANO, Diana
2010-01-01

Abstract

La dinamica vicino/lontano caratterizza il disancoraggio mediale, trasposizione concettuale dell’idea di disembedding con cui Giddens intende significare le trasformazioni avvenute nella società tardo moderna, ad opera dei trasporti veloci e delle tecnologie della comunicazione, nel rapporto spazio-tempo e nell’organizzazione delle pratiche sociali. La contrazione spazio temporale disancora le relazioni sociali dalle particolarità dei contesti di presenza, rendendole estensionali . I media dislocano il rapporto tra ambiente fisico e situazione sociale e la natura dell’interazione è decisa dai modelli di flusso informativo piuttosto che dagli ambienti fisici. L’intimità connessa all’esperienza locale trova nell’intimità non reciproca a distanza (Thompson 1995) creata dai media di massa una nuova forma di espressione. L’esposizione agli eventi mediali non implica però necessariamente un coinvolgimento; cambia la qualità del contatto (Silverstone 1994). Il lontano a cui i media ci connettono rimane inevitabilmente tale. La connettività tecnica consentita dalle tecnologie della comunicazione (Tomlison 1999) è infatti cosa ben diversa dalla reale prossimità agli altri che richiede la compresenza, il cum-patire. L’essenza non dialogica dell’interazione quasi-mediata(Thompson 1995) resa possibile dalla televisione ci fa apparire gli eventi come refrattari ed immodificabili; la natura deterritorializzante del dispositivo televisivo spiega lo scarso coinvolgimento nelle vicende rappresentate. L’emancipazione simbolica (Elias 1991) e la prossimità dismorfica (Salzano 2003) create dai media alterano quindi le forme della distanza e del senso di vicinanza, causando un disembedding morale. L’urgenza di empatizzare con il dolore degli altri, di immaginarne la portata, di convertire in parola politica e in azione quell’apatia che ci coglie di fronte all’Altro lontano che la tecnologia mediale avvicina crea la necessità di un reembedding etico. La comunanza despazializzata (Thompson 1995) deve convertirsi in una coevità etica che trasformi il disincanto del turista baumaniano in un’attitudine riflessiva e in un’occasione di pensosità (Resta 1997). Lo spazio dei flussi (Castells 1996)della comunicazione immateriale della rete, distinto dallo spazio dei luoghi che àncora le persone ai contesti locali riformula le logiche dell’embedding territoriale, introducendo un nuovo modello spaziale policentrico, orizzontale, a rete e nodi. Non è infatti più la distanza a definire i margini e l’alterità, ma i flussi, le connessioni, gli spazi deterritorializzati delle relazioni. In internet il linguaggio costruisce lo spazio sociale; le prossimità sono di tipo semantico : Nell’iperspazio delle reti, in cui vicino e lontano assumono solo un valore comunicativo, il senso del luogo diventa allora il luogo del senso, lo spazio di significazione e visibilità che si epifanizza oltre gli orizzonti semantici della territorialità fisica (Salzano, 2003).
2010
9788857504025
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/3016125
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