Per decenni i partiti sono stati l’architrave del sistema politico italiano. L’osservazione della crisi dei partiti in Italia rappresenta una promettente prospettiva analitica sulle trasformazioni della democrazia italiana. Nel corso degli anni le attività, le iniziative dei partiti sono state sempre più finalizzate alla competizione elettorale. I partiti hanno enfatizzato il momento del confronto elettorale ristrutturando e riorganizzando il rapporto con i militanti e le modalità di relazione con i cittadini. Non si può parlare di un nuovo modello di partito, ma dell’approfondimento di tendenze osservate da alcuni decenni e fissate nelle nozioni di partito pigliatutto ed elettorale professionale. I partiti sono organizzati attorno a proposte politiche che hanno come obiettivo pressoché esclusivo quello di ampliare il proprio bacino elettorale aprendosi più esplicitamente a rapporti e relazioni con diversi ambienti e settori sociali. In altre parole, l’attenzione alla dimensione elettorale ha indotto i partiti ad aprire canali di comunicazione con i diversi ambienti sociali e ad adottare soluzioni organizzative funzionali a questo scopo anche a costo di sacrificare il ruolo dei tradizionali militanti e di allentate il rapporto di vicinanza con alcuni settori sociali. L’obiettivo dell’analisi illustrata in questo saggio è quello di valutare se il tentativo dei partiti di aprirsi alla società in tutte le sue articolazioni sia coronata da successo ossia se davvero cresce l’area di penetrazione dei partiti sul piano elettorale. Poiché questa sindrome elettoralistica sembra riguardare tutti i partiti, anche se in misura diversa, la verifica viene condotta calcolando alcuni indici che riguardano l’insieme dei partiti piuttosto che le performance distinte per ciascuno di essi. La volatilità elettorale e il numero effettivo dei partiti sono stati valutati alla luce del cambiamento di altri indicatori che segnalano il riorientamento dei partiti (tasso di memberrship, indicatore di forza di mobilitazione elettorale), la vicinanza tra i cittadini e i partiti e la capacità dei partiti stessi di strutturare la scelta di voto.

Il solstizio d'inverno. Il rapporto tra partiti ed elettori in Italia

FRUNCILLO, Domenico
2010-01-01

Abstract

Per decenni i partiti sono stati l’architrave del sistema politico italiano. L’osservazione della crisi dei partiti in Italia rappresenta una promettente prospettiva analitica sulle trasformazioni della democrazia italiana. Nel corso degli anni le attività, le iniziative dei partiti sono state sempre più finalizzate alla competizione elettorale. I partiti hanno enfatizzato il momento del confronto elettorale ristrutturando e riorganizzando il rapporto con i militanti e le modalità di relazione con i cittadini. Non si può parlare di un nuovo modello di partito, ma dell’approfondimento di tendenze osservate da alcuni decenni e fissate nelle nozioni di partito pigliatutto ed elettorale professionale. I partiti sono organizzati attorno a proposte politiche che hanno come obiettivo pressoché esclusivo quello di ampliare il proprio bacino elettorale aprendosi più esplicitamente a rapporti e relazioni con diversi ambienti e settori sociali. In altre parole, l’attenzione alla dimensione elettorale ha indotto i partiti ad aprire canali di comunicazione con i diversi ambienti sociali e ad adottare soluzioni organizzative funzionali a questo scopo anche a costo di sacrificare il ruolo dei tradizionali militanti e di allentate il rapporto di vicinanza con alcuni settori sociali. L’obiettivo dell’analisi illustrata in questo saggio è quello di valutare se il tentativo dei partiti di aprirsi alla società in tutte le sue articolazioni sia coronata da successo ossia se davvero cresce l’area di penetrazione dei partiti sul piano elettorale. Poiché questa sindrome elettoralistica sembra riguardare tutti i partiti, anche se in misura diversa, la verifica viene condotta calcolando alcuni indici che riguardano l’insieme dei partiti piuttosto che le performance distinte per ciascuno di essi. La volatilità elettorale e il numero effettivo dei partiti sono stati valutati alla luce del cambiamento di altri indicatori che segnalano il riorientamento dei partiti (tasso di memberrship, indicatore di forza di mobilitazione elettorale), la vicinanza tra i cittadini e i partiti e la capacità dei partiti stessi di strutturare la scelta di voto.
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