Pier Paolo Pasolini scrive le sue opere teatrali (sei lavori da lui stesso definiti “tragedie”) tra il 1965 e i primi anni Settanta; nel 1968 pubblica Il Manifesto sul Nuovo Teatro, un trattato teorico sulla situazione del teatro del tempo nonché un’articolata dissertazione che espone una concezione del teatro assolutamente innovativa. Tale scritto, molto più delle tragedie, ha suscitato nella critica un dibattito ancora vivo sulle convenzionali definizioni di vecchio e nuovo teatro. Nel Manifesto Pasolini entra in polemica tanto con il teatro borghese ufficiale (“teatro della chiacchiera”) quanto con gli spettacolo d’avanguardia (“teatro del gesto e dell’urlo”), contrapponendo una formula complessa racchiusa nell’espressione di “teatro di parola”. Si tratta di una riflessione particolarmente profonda e sofisticata, quasi un’utopia, che cerca in una nuova idea di teatro epico l’essenza dell’esperienza artistica, la coincidenza fra arte e vita in nome di una disperata percezione dell’esistenza.

Pasolini e il Manifesto sul Nuovo Teatro

SAPIENZA, Annamaria
2011-01-01

Abstract

Pier Paolo Pasolini scrive le sue opere teatrali (sei lavori da lui stesso definiti “tragedie”) tra il 1965 e i primi anni Settanta; nel 1968 pubblica Il Manifesto sul Nuovo Teatro, un trattato teorico sulla situazione del teatro del tempo nonché un’articolata dissertazione che espone una concezione del teatro assolutamente innovativa. Tale scritto, molto più delle tragedie, ha suscitato nella critica un dibattito ancora vivo sulle convenzionali definizioni di vecchio e nuovo teatro. Nel Manifesto Pasolini entra in polemica tanto con il teatro borghese ufficiale (“teatro della chiacchiera”) quanto con gli spettacolo d’avanguardia (“teatro del gesto e dell’urlo”), contrapponendo una formula complessa racchiusa nell’espressione di “teatro di parola”. Si tratta di una riflessione particolarmente profonda e sofisticata, quasi un’utopia, che cerca in una nuova idea di teatro epico l’essenza dell’esperienza artistica, la coincidenza fra arte e vita in nome di una disperata percezione dell’esistenza.
2011
9788849830699
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/3023398
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