La relazione tra azione e cognizione in ambito didattico è stata negli ultimi decenni oggetto di una riflessione scientifica che ha coinvolto diversi filoni di ricerca. Sul piano psico-pedagogico molti modelli teorici hanno confermato la “significatività” dell’esperienza corporea nei processi cognitivi, la sua capacità di supportare l’esperienza formativa e costituire un canale alternativo per accedere alla conoscenza. Le potenzialità dell’esperienza corporea come possibile strumento di facilitazione dei processi formativi a supporto della didattica assumono un particolare significato in presenza di studenti disabili i cui bisogni “speciali” richiedono la costruzione di modalità di insegnamento adeguate agli specifici sistemi di decodifica del soggetto e alle caratteristiche del suo sistema cognitivo. L’esperienza progettuale e di ricerca didattica presentata nel testo descrive sul piano teorico e didattico-operativo la possibile utilizzazione del corpo e del movimento quali potenziali mediatori nei processi di integrazione. In questa prospettiva la ricerca condotta nell’ambito del Progetto I-CARE ripropone e rilancia la centralità del valore compensativo e preventivo della corporeità nei processi formativi, tracciando un’originale linea di continuità tra movimento, cognizione e integrazione.
Ricercare corporeamente in ambiente educativo
SIBILIO, Maurizio
2011-01-01
Abstract
La relazione tra azione e cognizione in ambito didattico è stata negli ultimi decenni oggetto di una riflessione scientifica che ha coinvolto diversi filoni di ricerca. Sul piano psico-pedagogico molti modelli teorici hanno confermato la “significatività” dell’esperienza corporea nei processi cognitivi, la sua capacità di supportare l’esperienza formativa e costituire un canale alternativo per accedere alla conoscenza. Le potenzialità dell’esperienza corporea come possibile strumento di facilitazione dei processi formativi a supporto della didattica assumono un particolare significato in presenza di studenti disabili i cui bisogni “speciali” richiedono la costruzione di modalità di insegnamento adeguate agli specifici sistemi di decodifica del soggetto e alle caratteristiche del suo sistema cognitivo. L’esperienza progettuale e di ricerca didattica presentata nel testo descrive sul piano teorico e didattico-operativo la possibile utilizzazione del corpo e del movimento quali potenziali mediatori nei processi di integrazione. In questa prospettiva la ricerca condotta nell’ambito del Progetto I-CARE ripropone e rilancia la centralità del valore compensativo e preventivo della corporeità nei processi formativi, tracciando un’originale linea di continuità tra movimento, cognizione e integrazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.