Il contributo si inserisce nell’ambito di una ricerca più ampia, condotta a livello nazionale, finalizzata a valutare l’efficacia degli strumenti programmatici messi in campo in attuazione delle politiche europee, soprattutto alla luce delle indicazioni strategiche di Lisbona e Göteborg. L’analisi è stata condotta con l’obiettivo di individuare e valutare in riferimento il potenziale competitivo che i territori sono in grado di esprimere, attraverso la valutazione sistemica della dotazione territoriale delle determinanti individuate dal modello STeMA. Il tentativo è stato quello di mappare i potenziali di crescita del sistema regionale, in una fase ex ante, rispetto agli obiettivi della competitività e sostenibilità a scala europea. La ricerca è stata avviata a partire dall’analisi della dimensione regionale delle politiche europee, in considerazione della circostanza che il Molise, durante il periodo 2000- 2006 aveva già beneficiato del sostegno transitorio accordato per rendere meno drastico il passaggio da un regime di sostegno ad un’altro senza aiuti, ed ha affrontato la nuova programmazione in posizione di Phasing-Out dall'Obiettivo 1 all'Obiettivo 2. Attraverso il riconoscimento delle determinanti del sistema urbano e territoriale ha consentito di affrontare l’analisi condotta sulle determinanti Innovation and Research, Resources and Founds, Global-Local Interaction e Quality e sui rispettivi indicatori, categorie, settori e tipologie e sulla loro territorializzazione, attuata sulla base delle tipologie insediative UE. Dai risultati ottenuti è emerso un quadro del Molise per certi versi problematico e, per altri, incoraggiante. Rispetto alla determinante Innovation and Research, i principali punti di debolezza del sistema regionale sono riconducibili alle ridotte occasioni di partnership pubblico/privato nel campo della ricerca e al limitato raccordo con il mondo imprenditoriale; al basso livello di trasferimento tecnologico e di diffusione delle tecnologie ICT, ancora inferiori al resto d’Italia; al modesto tasso di penetrazione delle reti immateriali che implica un certo livello di “Digital Divide”. Le principali scelte di governance attuabili sono quelle riferite a Human Capital, Innovation, R&D, cioè agli investimenti sul capitale umano, sull’innovazione, sulla rete della ricerca e del trasferimento tecnologico. Quanto a Global-Local Interaction, le maggiori debolezze derivano da una dimensione fortemente ridotta delle imprese; dalla significativa incidenza della spesa della PA nella formazione del PIL regionale; dalla sussistenza di un’economia regionale, così come le esportazioni, incentrata sui settori tradizionali; dalla accentuata tendenza alla terziarizzazione dell’economia e modesto livello di diversificazione settoriale; dal modesto livello di valorizzazione e sfruttamento delle risorse turistiche e da un elevato livello di marginalizzazione delle zone montane e rurali scarsamente accessibili. Per supportare il territorio nel rapportarsi alle dinamiche economiche internazionali è necessario il potenziamento e lo sviluppo della propria capacità economica, sia a scala regionale sia a scala provinciale. Le politiche che possono migliorare le performances territoriali delle singole Province sono riguardano l’occupazione, attraverso l’omogeneizzazione dei costi, il sostegno alla creazione di imprese e alla mobilità del lavoro, oltre alle politiche di accessibilità e cioè dei trasporti e delle infrastrutture. Il sistema regionale può trarre vantaggio dalla concomitante presenza di adeguate politiche energetiche con il ricorso a fonti energetiche rinnovabili, dalla sostenibilità dei processi produttivi e da un utilizzo sostenibile delle risorse, estendendo anche gli strumenti volontari per la gestione dell’ambiente di certificazione di processo e di prodotto. In tema di Quality, le maggiori difficoltà derivano dall’elevato grado di sismicità del territorio, dall’elevato tasso di senilizzazione della popolazione affiancato da un modello insediativo diffuso, dal basso indice di infrastrutturazione idrica, dal mercato del lavoro caratterizzato da dinamiche ancora irregolari e,infine, dalla presenza di sistema di accessibilità non ancora sviluppato sui principali assi di comunicazione e, laddove presente, insufficiente rispetto ai fabbisogni della comunità economica e civile. Ne deriva che, in termini di qualità della vita e qualità dell’ambiente, il livello generale risulta molto basso per l’intera Regione e per le singole Province mentre sembrano più solidi la qualità di governo la coesione sociale. Interventi necessari riguardano la promozione del capitale umano e lo sviluppo economico mirato al rafforzamento dell’identità economico-produttiva locale e contemporaneamente alla promozione di una cultura internazionale di impresa. Qui possono entrare variamente in gioco politiche specifiche rivolte alla salute pubblica, alle risorse naturali, a nuove tecnologie di riciclaggio e all’integrazione sociale, sempre legate all’efficienza della rete di infrastrutturazione del territorio. Relativamente a Resources and Funds, il quadro delle territorializzazione delle politiche appare sostanzialmente buono e, soprattutto, dimostra che anche in presenza di difficoltà nel gestire le risorse finanziarie europee, ci sono margini di miglioramento e la possibilità di utilizzare in maniera più proficua i Fondi europei destinati ad accrescere la competitività endogena.

Territorial planning and policies for implementing the Lisbon and Gothenburg strat-egies in Molise

AMODIO, TERESA
2011-01-01

Abstract

Il contributo si inserisce nell’ambito di una ricerca più ampia, condotta a livello nazionale, finalizzata a valutare l’efficacia degli strumenti programmatici messi in campo in attuazione delle politiche europee, soprattutto alla luce delle indicazioni strategiche di Lisbona e Göteborg. L’analisi è stata condotta con l’obiettivo di individuare e valutare in riferimento il potenziale competitivo che i territori sono in grado di esprimere, attraverso la valutazione sistemica della dotazione territoriale delle determinanti individuate dal modello STeMA. Il tentativo è stato quello di mappare i potenziali di crescita del sistema regionale, in una fase ex ante, rispetto agli obiettivi della competitività e sostenibilità a scala europea. La ricerca è stata avviata a partire dall’analisi della dimensione regionale delle politiche europee, in considerazione della circostanza che il Molise, durante il periodo 2000- 2006 aveva già beneficiato del sostegno transitorio accordato per rendere meno drastico il passaggio da un regime di sostegno ad un’altro senza aiuti, ed ha affrontato la nuova programmazione in posizione di Phasing-Out dall'Obiettivo 1 all'Obiettivo 2. Attraverso il riconoscimento delle determinanti del sistema urbano e territoriale ha consentito di affrontare l’analisi condotta sulle determinanti Innovation and Research, Resources and Founds, Global-Local Interaction e Quality e sui rispettivi indicatori, categorie, settori e tipologie e sulla loro territorializzazione, attuata sulla base delle tipologie insediative UE. Dai risultati ottenuti è emerso un quadro del Molise per certi versi problematico e, per altri, incoraggiante. Rispetto alla determinante Innovation and Research, i principali punti di debolezza del sistema regionale sono riconducibili alle ridotte occasioni di partnership pubblico/privato nel campo della ricerca e al limitato raccordo con il mondo imprenditoriale; al basso livello di trasferimento tecnologico e di diffusione delle tecnologie ICT, ancora inferiori al resto d’Italia; al modesto tasso di penetrazione delle reti immateriali che implica un certo livello di “Digital Divide”. Le principali scelte di governance attuabili sono quelle riferite a Human Capital, Innovation, R&D, cioè agli investimenti sul capitale umano, sull’innovazione, sulla rete della ricerca e del trasferimento tecnologico. Quanto a Global-Local Interaction, le maggiori debolezze derivano da una dimensione fortemente ridotta delle imprese; dalla significativa incidenza della spesa della PA nella formazione del PIL regionale; dalla sussistenza di un’economia regionale, così come le esportazioni, incentrata sui settori tradizionali; dalla accentuata tendenza alla terziarizzazione dell’economia e modesto livello di diversificazione settoriale; dal modesto livello di valorizzazione e sfruttamento delle risorse turistiche e da un elevato livello di marginalizzazione delle zone montane e rurali scarsamente accessibili. Per supportare il territorio nel rapportarsi alle dinamiche economiche internazionali è necessario il potenziamento e lo sviluppo della propria capacità economica, sia a scala regionale sia a scala provinciale. Le politiche che possono migliorare le performances territoriali delle singole Province sono riguardano l’occupazione, attraverso l’omogeneizzazione dei costi, il sostegno alla creazione di imprese e alla mobilità del lavoro, oltre alle politiche di accessibilità e cioè dei trasporti e delle infrastrutture. Il sistema regionale può trarre vantaggio dalla concomitante presenza di adeguate politiche energetiche con il ricorso a fonti energetiche rinnovabili, dalla sostenibilità dei processi produttivi e da un utilizzo sostenibile delle risorse, estendendo anche gli strumenti volontari per la gestione dell’ambiente di certificazione di processo e di prodotto. In tema di Quality, le maggiori difficoltà derivano dall’elevato grado di sismicità del territorio, dall’elevato tasso di senilizzazione della popolazione affiancato da un modello insediativo diffuso, dal basso indice di infrastrutturazione idrica, dal mercato del lavoro caratterizzato da dinamiche ancora irregolari e,infine, dalla presenza di sistema di accessibilità non ancora sviluppato sui principali assi di comunicazione e, laddove presente, insufficiente rispetto ai fabbisogni della comunità economica e civile. Ne deriva che, in termini di qualità della vita e qualità dell’ambiente, il livello generale risulta molto basso per l’intera Regione e per le singole Province mentre sembrano più solidi la qualità di governo la coesione sociale. Interventi necessari riguardano la promozione del capitale umano e lo sviluppo economico mirato al rafforzamento dell’identità economico-produttiva locale e contemporaneamente alla promozione di una cultura internazionale di impresa. Qui possono entrare variamente in gioco politiche specifiche rivolte alla salute pubblica, alle risorse naturali, a nuove tecnologie di riciclaggio e all’integrazione sociale, sempre legate all’efficienza della rete di infrastrutturazione del territorio. Relativamente a Resources and Funds, il quadro delle territorializzazione delle politiche appare sostanzialmente buono e, soprattutto, dimostra che anche in presenza di difficoltà nel gestire le risorse finanziarie europee, ci sono margini di miglioramento e la possibilità di utilizzare in maniera più proficua i Fondi europei destinati ad accrescere la competitività endogena.
2011
9788855531603
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