“Art”—what is it? What sort of entities are artworks? “Art”—when is it? Normally, when we visit an art exhibition, when we listen to a concert or when we look at a performing art in a setting, we use to read the titles, the tags or something textual, a threshold not crafted by the author, about the exposed or executed artworks in order to grasp their subject, style, history, and author. But: how does a title, a non-fiction depiction or a pointing, and different ways of para-textual activation, entitle and unable us to such an operation and to live an aesthetic relation? This issue of “Aisthesis” explores the conditions under which it could be useful to distinguish between aesthetic objects and artworks–visual, musical, literary, performing arts– and to admit that the existence of the latter depends on a marginal and basic component of them: tags. The issue contains articles by Jerrold Levinson, Bernard Sève, Filippo Focosi, Alberto Voltolini, Giulia Alberti, Pietro Kobau, Jean-Pierre Cometti, Isabelle Thomas-Fogiel, Filippo Fimiani, Bertrand Rougé, Leardo Botti, Michel Déguy, Jean-Marie Klinkenberg, Micla Petrelli, Andrea Olivieri, Alessandro Ottaviani.

Filippo FIMIANI, Pietro KOBAU, in Filippo FIMIANI, Pietro KOBAU (a cura di), Etichettare / Descrivere / Mostrare, «Aisthesis. Pratiche, linguaggi e saperi dell’estetico», 2/2011, pp. 3-7. ISSN: 2035-8466. Che cos’è l’arte? Che genere di cose sono le opere d’arte? O: quando c’è arte? Normalmente, quando visitiamo una mostra, ascoltiamo un concerto o assistiamo a una performance siamo soliti leggere i titoli e le schede delle opere esposte o eseguite, o altre soglie testuali non prodotte dall’autore, per coglierne il loro contenuto, lo stile, la storia, e l’autore. Ma in che modo un titolo, una descrizione non finzionale, un’indicazione e varie forme di attivazione paratestuale ci autorizzano e ci permettono di compiere una simile operazione e di vivere una simile relazione estetica? Il presente numero monografico di «Aisthesis» si chiede a quali condizioni si può distinguere tra oggetti estetici e opere d’arte – visive, musicali, performative, letterarie –, e ammettere che l’esistenza delle seconde dipende da una loro componente marginale e fondamentale: le etichette. Il numero contiene articoli di Jerrold Levinson, Bernard Sève, Filippo Focosi, Alberto Voltolini, Giulia Alberti, Pietro Kobau, Jean-Pierre Cometti, Isabelle Thomas-Fogiel, Filippo Fimiani, Bertrand Rougé, Leardo Botti, Michel Déguy, Jean-Marie Klinkenberg, Micla Petrelli, Andrea Olivieri, Alessandro Ottaviani.

Etichettare / Descrivere / Mostrare

FIMIANI, Filippo;
2011-01-01

Abstract

“Art”—what is it? What sort of entities are artworks? “Art”—when is it? Normally, when we visit an art exhibition, when we listen to a concert or when we look at a performing art in a setting, we use to read the titles, the tags or something textual, a threshold not crafted by the author, about the exposed or executed artworks in order to grasp their subject, style, history, and author. But: how does a title, a non-fiction depiction or a pointing, and different ways of para-textual activation, entitle and unable us to such an operation and to live an aesthetic relation? This issue of “Aisthesis” explores the conditions under which it could be useful to distinguish between aesthetic objects and artworks–visual, musical, literary, performing arts– and to admit that the existence of the latter depends on a marginal and basic component of them: tags. The issue contains articles by Jerrold Levinson, Bernard Sève, Filippo Focosi, Alberto Voltolini, Giulia Alberti, Pietro Kobau, Jean-Pierre Cometti, Isabelle Thomas-Fogiel, Filippo Fimiani, Bertrand Rougé, Leardo Botti, Michel Déguy, Jean-Marie Klinkenberg, Micla Petrelli, Andrea Olivieri, Alessandro Ottaviani.
2011
Filippo FIMIANI, Pietro KOBAU, in Filippo FIMIANI, Pietro KOBAU (a cura di), Etichettare / Descrivere / Mostrare, «Aisthesis. Pratiche, linguaggi e saperi dell’estetico», 2/2011, pp. 3-7. ISSN: 2035-8466. Che cos’è l’arte? Che genere di cose sono le opere d’arte? O: quando c’è arte? Normalmente, quando visitiamo una mostra, ascoltiamo un concerto o assistiamo a una performance siamo soliti leggere i titoli e le schede delle opere esposte o eseguite, o altre soglie testuali non prodotte dall’autore, per coglierne il loro contenuto, lo stile, la storia, e l’autore. Ma in che modo un titolo, una descrizione non finzionale, un’indicazione e varie forme di attivazione paratestuale ci autorizzano e ci permettono di compiere una simile operazione e di vivere una simile relazione estetica? Il presente numero monografico di «Aisthesis» si chiede a quali condizioni si può distinguere tra oggetti estetici e opere d’arte – visive, musicali, performative, letterarie –, e ammettere che l’esistenza delle seconde dipende da una loro componente marginale e fondamentale: le etichette. Il numero contiene articoli di Jerrold Levinson, Bernard Sève, Filippo Focosi, Alberto Voltolini, Giulia Alberti, Pietro Kobau, Jean-Pierre Cometti, Isabelle Thomas-Fogiel, Filippo Fimiani, Bertrand Rougé, Leardo Botti, Michel Déguy, Jean-Marie Klinkenberg, Micla Petrelli, Andrea Olivieri, Alessandro Ottaviani.
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