Affinché uno stato possa agire in conformità all’ordinamento internazionale deve sopperire all’inesorabile necessità di adeguare il proprio ordinamento e i propri organi a tale obiettivo. In particolare la struttura del Ministero degli Affari Esteri italiano, alla fine degli anni ‘90 è stata ridisegnata per monitorare e gestire l’intera rete delle relazioni internazionali organizzate, in funzione di supporto agli organi di direzione politica. Tale adattamento assume la forma di un adattamento fattuale e non normativo, cioè di struttura a struttura e che si pone come propedeutico rispetto all’eventuale successivo adattamento normativo. Il contestuale utilizzo nella riforma del criterio funzionale e di quello geografico, ha consentito di articolare le competenze fra le diverse Direzioni generali in modo d’assicurare una copertura globale tanto delle organizzazioni internazionali universali che di quelle regionali. Rispetto alle organizzazioni universali sono competenti la Direzione generale per gli affari politici e i diritti umani, la Direzione generale per la cooperazione economica e finanziaria multilaterale , si tratta di un approccio consolidato nello studio delle organizzazioni internazionali. L’istituzione di cinque Direzioni generali geografiche ha consentito di costruire una struttura idonea a gestire il composito e multiforme fenomeno della cooperazione regionale organizzata. Si evidenzia in conclusione la predisposizione di una struttura di uffici in grado di seguire la fase ascendente e quella discendente del processo politico-normativo sviluppantesi all’interno delle diverse organizzazioni internazionali laddove esso coinvolga direttamente o indirettamente un interesse italiano.

L’ADATTAMENTO STRUTTURALE DEL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI ITALIANO ALLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE ORGANIZZATA. L’ARTICOLAZIONE INTERNA DELLE DIREZIONI GENERALI

MARTINO, Gerardo
2008-01-01

Abstract

Affinché uno stato possa agire in conformità all’ordinamento internazionale deve sopperire all’inesorabile necessità di adeguare il proprio ordinamento e i propri organi a tale obiettivo. In particolare la struttura del Ministero degli Affari Esteri italiano, alla fine degli anni ‘90 è stata ridisegnata per monitorare e gestire l’intera rete delle relazioni internazionali organizzate, in funzione di supporto agli organi di direzione politica. Tale adattamento assume la forma di un adattamento fattuale e non normativo, cioè di struttura a struttura e che si pone come propedeutico rispetto all’eventuale successivo adattamento normativo. Il contestuale utilizzo nella riforma del criterio funzionale e di quello geografico, ha consentito di articolare le competenze fra le diverse Direzioni generali in modo d’assicurare una copertura globale tanto delle organizzazioni internazionali universali che di quelle regionali. Rispetto alle organizzazioni universali sono competenti la Direzione generale per gli affari politici e i diritti umani, la Direzione generale per la cooperazione economica e finanziaria multilaterale , si tratta di un approccio consolidato nello studio delle organizzazioni internazionali. L’istituzione di cinque Direzioni generali geografiche ha consentito di costruire una struttura idonea a gestire il composito e multiforme fenomeno della cooperazione regionale organizzata. Si evidenzia in conclusione la predisposizione di una struttura di uffici in grado di seguire la fase ascendente e quella discendente del processo politico-normativo sviluppantesi all’interno delle diverse organizzazioni internazionali laddove esso coinvolga direttamente o indirettamente un interesse italiano.
2008
9788863420197
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