Parlare di salute e malattia significa riferirsi solitamente a condizioni di carattere individuale, tuttavia, approfondendo l’analisi, si scopre che nella vita quotidiana esse sono strettamente legate al sociale e alla cultura. La dimensione culturale, però, è molto spesso trascurata e tale posizione trova una giustificazione nel fatto che - nella società occidentale entro cui la medicina scientifica si è imposta come unica fonte o risorsa per la risoluzione di problemi connessi alle condizioni di salute delle persone, e dove la malattia viene ridotta solo ed esclusivamente alla dimensione organica - viene eliminato il problema del “senso del male” che, in una visione olistica, è invece centrale per il soggetto. Oggi, il concetto di salute non può più essere espresso come “lo stato di benessere fisico, mentale e sociale, e nell’assenza di malattia”: il ribaltamento della posizione della persona da oggetto a soggetto dell’intervento sanitario che tale definizione aveva portato, assume una maggiore rilevanza nella società globale che diviene sempre più complessa a causa dei continui mutamenti (sociali, culturali ed economici) che in essa si registrano. La multidimensionalità e molteplicità dei fattori influenzanti la salute spingono a dire che questo concetto presenta un alto grado di relatività legato ad alcuni aspetti: da un lato, l’influenza della cultura, e, dall’altro, il legame indissolubile con il concetto di malattia. I concetti di salute e di malattia, dunque, sono una costruzione sociale e come tale appartengono al mondo umano di senso, sono parte degli eventi e delle azioni del mondo sociale; la salute e la malattia non sono più legate alla “norma”, non si definiscono più sulla base della vicinanza positiva o negativa ad un valore medio, e non si possono riferire neppure ai soli fattori biologici. Oggi gli orientamenti teorici dovrebbero propendere verso la trattazione di questi concetti come ad una connessione sociale di valore all’interno delle interazioni sociali e concepirle come relazioni (valide o distorte) tra soggettività e ruoli collocati all’interno del contesto sociale (ambiente). Da ciò consegue che questi concetti vadano riferiti alla persona in quanto agente di interazione e il trattamento delle stesse (prevenzione, promozione e cura) deve essere un’azione congiunta e interattiva tra il mondo della vita quotidiana e le istituzioni, lette cioè come una correlazione di interpretazioni.

Le dimensioni culturali della salute e della malattia nella società globale

MANGONE, Emiliana
2012-01-01

Abstract

Parlare di salute e malattia significa riferirsi solitamente a condizioni di carattere individuale, tuttavia, approfondendo l’analisi, si scopre che nella vita quotidiana esse sono strettamente legate al sociale e alla cultura. La dimensione culturale, però, è molto spesso trascurata e tale posizione trova una giustificazione nel fatto che - nella società occidentale entro cui la medicina scientifica si è imposta come unica fonte o risorsa per la risoluzione di problemi connessi alle condizioni di salute delle persone, e dove la malattia viene ridotta solo ed esclusivamente alla dimensione organica - viene eliminato il problema del “senso del male” che, in una visione olistica, è invece centrale per il soggetto. Oggi, il concetto di salute non può più essere espresso come “lo stato di benessere fisico, mentale e sociale, e nell’assenza di malattia”: il ribaltamento della posizione della persona da oggetto a soggetto dell’intervento sanitario che tale definizione aveva portato, assume una maggiore rilevanza nella società globale che diviene sempre più complessa a causa dei continui mutamenti (sociali, culturali ed economici) che in essa si registrano. La multidimensionalità e molteplicità dei fattori influenzanti la salute spingono a dire che questo concetto presenta un alto grado di relatività legato ad alcuni aspetti: da un lato, l’influenza della cultura, e, dall’altro, il legame indissolubile con il concetto di malattia. I concetti di salute e di malattia, dunque, sono una costruzione sociale e come tale appartengono al mondo umano di senso, sono parte degli eventi e delle azioni del mondo sociale; la salute e la malattia non sono più legate alla “norma”, non si definiscono più sulla base della vicinanza positiva o negativa ad un valore medio, e non si possono riferire neppure ai soli fattori biologici. Oggi gli orientamenti teorici dovrebbero propendere verso la trattazione di questi concetti come ad una connessione sociale di valore all’interno delle interazioni sociali e concepirle come relazioni (valide o distorte) tra soggettività e ruoli collocati all’interno del contesto sociale (ambiente). Da ciò consegue che questi concetti vadano riferiti alla persona in quanto agente di interazione e il trattamento delle stesse (prevenzione, promozione e cura) deve essere un’azione congiunta e interattiva tra il mondo della vita quotidiana e le istituzioni, lette cioè come una correlazione di interpretazioni.
2012
9788820402051
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/3300896
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