Il volume contiene una selezione annotata di poesie di Aitana Alberti, dalle prime prove dell’adolescenza (Buenos Aires 1955) alle ultime scritte a Cuba, suo luogo di residenza. Nata a Buenos Aires nel 1941, pur circondata dall’affetto dei genitori, Rafael Alberti e María Teresa León, e dei tanti loro amici europei e americani, la scrittrice sente di abitare tuttavia una solitudine irrimediabile, quella della sua famiglia di esuli, costantemente divisi fra un impossibile ritorno in patria e una solidarietà fatta di dolore e di implicito senso di colpa con quanti, lì rimasti, ne scontavano i rigori del regime con il carcere, le fucilazioni e le privazioni dei diritti civili e politici. Nei continui traslochi della coppia, fin dall’inizio della loro convivenza in Spagna, non erano andati perduti i libri, che furono per la piccola Alberti nutrimento necessario e inevitabile. Con dei genitori così “ingombranti”, tutto sembra già scritto e deciso per lei: la vocazione letteraria, la ribellione del carattere, l’invasiva presenza dei tanti morti, la sensibilità esorbitante, la precocità del talento: «me sentí el eco de quienes una aurora/pusieron en mis ojos». Erede del talento letterario dei suoi genitori, Aitana Alberti nella sua produzione poetica contempera vocazione lirica e impegno civile.
Aitana Alberti, Abitare la solitudine. Antologia poetica, Prologo, traduzione e note di Carla Perugini, Epilogo di Aitana Alberti
PERUGINI, Carla
2013-01-01
Abstract
Il volume contiene una selezione annotata di poesie di Aitana Alberti, dalle prime prove dell’adolescenza (Buenos Aires 1955) alle ultime scritte a Cuba, suo luogo di residenza. Nata a Buenos Aires nel 1941, pur circondata dall’affetto dei genitori, Rafael Alberti e María Teresa León, e dei tanti loro amici europei e americani, la scrittrice sente di abitare tuttavia una solitudine irrimediabile, quella della sua famiglia di esuli, costantemente divisi fra un impossibile ritorno in patria e una solidarietà fatta di dolore e di implicito senso di colpa con quanti, lì rimasti, ne scontavano i rigori del regime con il carcere, le fucilazioni e le privazioni dei diritti civili e politici. Nei continui traslochi della coppia, fin dall’inizio della loro convivenza in Spagna, non erano andati perduti i libri, che furono per la piccola Alberti nutrimento necessario e inevitabile. Con dei genitori così “ingombranti”, tutto sembra già scritto e deciso per lei: la vocazione letteraria, la ribellione del carattere, l’invasiva presenza dei tanti morti, la sensibilità esorbitante, la precocità del talento: «me sentí el eco de quienes una aurora/pusieron en mis ojos». Erede del talento letterario dei suoi genitori, Aitana Alberti nella sua produzione poetica contempera vocazione lirica e impegno civile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.