Lo studio dei nuovi limiti dell'ignorantia legis nel sistema penale dello stato sociale di diritto, così come imposti dal diritto penale giurispudenziale nella nota sentenza 364 del 1988 della Corte costituzionale, porta il lavoro a confrontarsi con le prospettive di riforma elaborate nel progetto Pagliaro del 1992. Sulla base di una opzione di metodo tesa alla valorizzazione di strategie di politica criminale, e attraverso una rivisitazione normativamente fondata dei rapporti tra dolo e coscienza dell'illiceità penale nella teoria del reato, il lavoro propone una ricostruzione della norma penale dello stato costituzionale dei diritti che, in termini di imperativo ipotetico e fondata sulla partecipazione volitiva del soggetto destinatario della stessa nella affermazione di valori condivisi, mira al superamento del concetto di ignoranza in favore di una esigibile conoscenza di un disvalore penale di norme che solo così potranno essere oggetto di una loro obbligatorietà non imposta, ma condivisa in quanto in grado di porre i destinatari del precetto penale nella condizione di antivedere le conseguenze del proprio comportamento dannoso o pericoloso.

La disciplina dell'error iuris nello schema di legge delega per la riforma del codice penale

SESSA, Antonino
1994-01-01

Abstract

Lo studio dei nuovi limiti dell'ignorantia legis nel sistema penale dello stato sociale di diritto, così come imposti dal diritto penale giurispudenziale nella nota sentenza 364 del 1988 della Corte costituzionale, porta il lavoro a confrontarsi con le prospettive di riforma elaborate nel progetto Pagliaro del 1992. Sulla base di una opzione di metodo tesa alla valorizzazione di strategie di politica criminale, e attraverso una rivisitazione normativamente fondata dei rapporti tra dolo e coscienza dell'illiceità penale nella teoria del reato, il lavoro propone una ricostruzione della norma penale dello stato costituzionale dei diritti che, in termini di imperativo ipotetico e fondata sulla partecipazione volitiva del soggetto destinatario della stessa nella affermazione di valori condivisi, mira al superamento del concetto di ignoranza in favore di una esigibile conoscenza di un disvalore penale di norme che solo così potranno essere oggetto di una loro obbligatorietà non imposta, ma condivisa in quanto in grado di porre i destinatari del precetto penale nella condizione di antivedere le conseguenze del proprio comportamento dannoso o pericoloso.
1994
888526932X
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