L'articolo focalizza il tema della transizione post-industriale, attraverso l'analisi del caso di Bagnoli. Lo studio mette in evidenza la diversa percezione del passato industriale del quartiere da parte degli ex lavoratori Italsider e di un gruppo di giovani, protagonisti del Comitato "Bancarotta". Il metodo del focus group e dell'intervista collettiva consente di raccogliere, analizzare e interpretare testimonianze significative, in particolare intorno al fallimento della trasformazione urbana a circa 20 anni dalla chiusura del terzo centro siderurgico d'Italia. Al rimpianto della fabbrica e all'orgoglio operaio, espressi dagli ex lavoratori, corrisponde nella rappresentazione dei giovani una sorta di rifiuto della vecchia cultura operaia. Il rapporto con il passato, quindi, segna una cesura profonda tra le generazioni e la memoria del quartiere appare oggi divisa. Per gli ex operai la perdita della fabbrica è una catastrofe irrecuperabile; per i giovani la perdita di quel modello di lavoro e di sviluppo costituisce un'opportunità: il ritorno a quelle potenzialità del territorio (mare, paesaggio, termalismo) che proprio l'industria ha lungamente negato.

Bagnoli: una difficile transizione

SELVAGGIO, Maria Antonietta
2013-01-01

Abstract

L'articolo focalizza il tema della transizione post-industriale, attraverso l'analisi del caso di Bagnoli. Lo studio mette in evidenza la diversa percezione del passato industriale del quartiere da parte degli ex lavoratori Italsider e di un gruppo di giovani, protagonisti del Comitato "Bancarotta". Il metodo del focus group e dell'intervista collettiva consente di raccogliere, analizzare e interpretare testimonianze significative, in particolare intorno al fallimento della trasformazione urbana a circa 20 anni dalla chiusura del terzo centro siderurgico d'Italia. Al rimpianto della fabbrica e all'orgoglio operaio, espressi dagli ex lavoratori, corrisponde nella rappresentazione dei giovani una sorta di rifiuto della vecchia cultura operaia. Il rapporto con il passato, quindi, segna una cesura profonda tra le generazioni e la memoria del quartiere appare oggi divisa. Per gli ex operai la perdita della fabbrica è una catastrofe irrecuperabile; per i giovani la perdita di quel modello di lavoro e di sviluppo costituisce un'opportunità: il ritorno a quelle potenzialità del territorio (mare, paesaggio, termalismo) che proprio l'industria ha lungamente negato.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4284653
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