Il saggio si occupa dell’ultimo dramma composto da Luigi Squarzina, La Ricercatrice, ancora inedito, ricostruendo la successione delle varie fasi redazionali nel corso di circa un ventennio (dalla prima idea dei primi anni Ottanta fino al biennio 2000/01) ed evidenziando le principali direzioni del lavoro drammaturgico di Squarzina. Nella Ricercatrice Squarzina sperimenta il potenziale artistico innescato dalla simultaneità, in scena, delle differenti dimensioni temporali di una vicenda, mediante l’uso simbolico dei codici teatrali del dialogo, del gesto e del movimento degli attori, della funzione significante dello spazio scenico. Dall’esame di una sintomatica campionatura di scene, emerge che la chiave stilistica scelta dall’autore sia quella del continuum temporale e spaziale al fine di evidenziare la contraddizione tra la dimensione unitaria del tempo interiore dei personaggi – che non vogliono separare l’esperienza del ricordo da quella della vita attuale – e la scansione mistificante del tempo del mondo, dell’ufficialità, della storia.

'LA RICERCATRICE' E GLI 'APPUNTI MALEDETTI' DI APHRA

INNAMORATI, Isabella
2013-01-01

Abstract

Il saggio si occupa dell’ultimo dramma composto da Luigi Squarzina, La Ricercatrice, ancora inedito, ricostruendo la successione delle varie fasi redazionali nel corso di circa un ventennio (dalla prima idea dei primi anni Ottanta fino al biennio 2000/01) ed evidenziando le principali direzioni del lavoro drammaturgico di Squarzina. Nella Ricercatrice Squarzina sperimenta il potenziale artistico innescato dalla simultaneità, in scena, delle differenti dimensioni temporali di una vicenda, mediante l’uso simbolico dei codici teatrali del dialogo, del gesto e del movimento degli attori, della funzione significante dello spazio scenico. Dall’esame di una sintomatica campionatura di scene, emerge che la chiave stilistica scelta dall’autore sia quella del continuum temporale e spaziale al fine di evidenziare la contraddizione tra la dimensione unitaria del tempo interiore dei personaggi – che non vogliono separare l’esperienza del ricordo da quella della vita attuale – e la scansione mistificante del tempo del mondo, dell’ufficialità, della storia.
2013
9788821810855
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4555457
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