L’ultimo triennio è stato caratterizzato da continui – ma non sempre organici e coerenti – interventi del legislatore sul processo civile finalizzati ad implementarne l’efficienza, che vanno dall’accesso alla giustizia dello Stato (ad esempio, con il ripristino della mediazione obbligatoria per determinate controversie), alla ormai diffusa applicazione del processo telematico, alla introduzione di “surrogati” negoziali (si pensi alla negoziazione assistita in tema di separazione tra coniugi, divorzio e revisione delle relative condizioni), a modifiche delle regole in tema di procedure esecutive e concorsuali ed, ancora, a innovazioni ordinamentali (si pensi all’introduzione dei giudici ausiliari nei collegi di appello). Solo tra qualche tempo sarà possibile valutare se questi interventi, pur privi di coordinamento, abbiano prodotto un qualche risultato e siano stati capaci quanto meno di arrestare la crisi profonda della giustizia civile. L’affievolirsi di una visione sistematica del processo non può che riflettersi anche sull’insegnamento del diritto processuale civile, accentuando la difficoltà di trattenere in un manuale universitario una materia ormai multiforme e disorganica. Numerosi ed importanti sono stati, altresì, gli interventi nomofilattici della Corte di cassazione, soprattutto a Sezioni Unite, in materia processuale. Ma sono ancora troppo frequenti le pronunce dei giudici di merito che non tengono conto dei principi di diritto vivente in materia processuale: ciò impedisce una piena e compiuta “circolazione” del diritto vivente e continua a rendere ancora poco prevedibile l’esito del processo. Anche questa edizione del Corso Base dà conto delle modifiche legislative e delle principali evoluzioni del diritto vivente, segnalando la composizione di contrasti e le questioni ancora aperte, nella speranza di favorire uno studio “ragionato” della materia.

Corso base di diritto processuale civile - sesta edizione

DE SANTIS, Francesco;
2016-01-01

Abstract

L’ultimo triennio è stato caratterizzato da continui – ma non sempre organici e coerenti – interventi del legislatore sul processo civile finalizzati ad implementarne l’efficienza, che vanno dall’accesso alla giustizia dello Stato (ad esempio, con il ripristino della mediazione obbligatoria per determinate controversie), alla ormai diffusa applicazione del processo telematico, alla introduzione di “surrogati” negoziali (si pensi alla negoziazione assistita in tema di separazione tra coniugi, divorzio e revisione delle relative condizioni), a modifiche delle regole in tema di procedure esecutive e concorsuali ed, ancora, a innovazioni ordinamentali (si pensi all’introduzione dei giudici ausiliari nei collegi di appello). Solo tra qualche tempo sarà possibile valutare se questi interventi, pur privi di coordinamento, abbiano prodotto un qualche risultato e siano stati capaci quanto meno di arrestare la crisi profonda della giustizia civile. L’affievolirsi di una visione sistematica del processo non può che riflettersi anche sull’insegnamento del diritto processuale civile, accentuando la difficoltà di trattenere in un manuale universitario una materia ormai multiforme e disorganica. Numerosi ed importanti sono stati, altresì, gli interventi nomofilattici della Corte di cassazione, soprattutto a Sezioni Unite, in materia processuale. Ma sono ancora troppo frequenti le pronunce dei giudici di merito che non tengono conto dei principi di diritto vivente in materia processuale: ciò impedisce una piena e compiuta “circolazione” del diritto vivente e continua a rendere ancora poco prevedibile l’esito del processo. Anche questa edizione del Corso Base dà conto delle modifiche legislative e delle principali evoluzioni del diritto vivente, segnalando la composizione di contrasti e le questioni ancora aperte, nella speranza di favorire uno studio “ragionato” della materia.
2016
9788813352585
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