La sfida che nel 900 arte, poesia, letteratura si giocano è quello di far essere immagine e parola la lingua in cui “parlano le cose mute”, ossia di esporre come forma e nella forma l’informe senza tradurlo o bonificarlo. Alla forma sarà chiesto perciò di mostrare l’agire imponderabile di quanto non ha presenza e come per simile agire le cose sono sempre esposte al loro possibile e, quindi, a superarsi e a essere ancora altro. Di tale movimento la forma non fissa, semplicemente, sequenze, ma lo testimonia nel suo continuo accadere e, insieme, ne testimonia gli effetti fino a mettere a repentaglio il suo stesso essere forma.

L'informe e la forma

DE LUCA, Maria Giuseppina
2016-01-01

Abstract

La sfida che nel 900 arte, poesia, letteratura si giocano è quello di far essere immagine e parola la lingua in cui “parlano le cose mute”, ossia di esporre come forma e nella forma l’informe senza tradurlo o bonificarlo. Alla forma sarà chiesto perciò di mostrare l’agire imponderabile di quanto non ha presenza e come per simile agire le cose sono sempre esposte al loro possibile e, quindi, a superarsi e a essere ancora altro. Di tale movimento la forma non fissa, semplicemente, sequenze, ma lo testimonia nel suo continuo accadere e, insieme, ne testimonia gli effetti fino a mettere a repentaglio il suo stesso essere forma.
2016
9788857536200
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4668944
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