I mutamenti dei contesti e la loro complessità ha posto l’esigenza di avviare riflessioni su azioni innovative che abbiano la capacità di fornire risposte sociali ai bisogni reali dei cittadini e che siano soprattutto in grado di coniugare risorse e qualità, in considerazione del fatto che l’estensione dei diritti si accompagna a una decrescente capacità di finanziamento pubblico spostando l’attenzione dalla garanzia del benessere della cittadinanza al problema del contenimento dei costi. La parola chiave dunque è innovazione cui si antepone quella di sperimentazione e si contrappone quella di conservazione. Lo sviluppo di azioni innovatrici, però, non può prescindere dalla necessaria costruzione e ri-costruzione del proprio Sé (Self) o meglio del proprio progetto di vita rispetto al mondo circostante (Umwelt). Questo processo di costruzione della persona sociale è significativo nel momento in cui il Self permette alla persona, in relazione con gli altri soggetti, di dare forma all’idea di realtà in modo da dirigere la propria condotta, orientando l’azione non solo verso la variazione della struttura delle azioni, ma anche verso il mutamento della struttura sociale. La costruzione della realtà rappresenta la difficile coniugazione tra soggettivo e oggettivo: essa si costituisce a partire dalle relazioni che s’instaurano con gli altri e che si manifestano attraverso l’esercizio quotidiano dei ruoli, infatti, il primo passo di apertura verso gli altri, per fare esperienza del mondo esterno (si potrebbe configurare come prima forma di sperimentazione) poteva avvenire attraverso l’empatia – Einfühlung – (capacità di comprendere le intenzioni di un altro attore sociale). L’empatia, dunque, è uno degli atteggiamenti che può produrre sperimentazione, ma la sperimentazione è anche vicarianza sociale intesa come una forma complessa di vicarianza che integra quella d’uso (ogni persona svolge più funzioni) e quella funzionale che si presenta in una duplice veste (un obiettivo può essere raggiunto in modi differenti o differenti persone possono raggiungere lo stesso obiettivo). Nella ricerca dell’equilibrio tra i propri bisogni e le possibilità di azioni offerte dal contesto in cui agiscono le persone, l’empatia e la derivante vicarianza sociale assumono un ruolo importante nei processi di relazione sociale, e quindi di apprendimento e attivazione, incoraggiando processi di empowerment. In sintesi, se l’empatia e la vicarianza non sono sufficienti per la nascita di “nuovi saperi”, questi accompagnati a forme di “riflessività relazionale” permettono, tuttavia, processi di apprendimento e attivazione (costruzione di modelli di riferimento e sperimentazione) che dirigono le azioni verso l’innovazione sociale, cioè verso nuove idee (prodotti, servizi e modelli) che incontrano bisogni sociali (in maniera più efficace delle alternative) e allo stesso tempo creano nuove relazioni sociali o nuove collaborazioni. In tal modo si tende alla costruzione di una cittadinanza moderna che non si configura più solo come diritto, ma anche come dovere e per la quale diviene prioritaria la costituzione di una conoscenza socialmente approvata (bene comune) fondata su forme di libertà responsabili.

L’empatia e la vicarianza a supporto dell’innovazione sociale

MANGONE, Emiliana
2016-01-01

Abstract

I mutamenti dei contesti e la loro complessità ha posto l’esigenza di avviare riflessioni su azioni innovative che abbiano la capacità di fornire risposte sociali ai bisogni reali dei cittadini e che siano soprattutto in grado di coniugare risorse e qualità, in considerazione del fatto che l’estensione dei diritti si accompagna a una decrescente capacità di finanziamento pubblico spostando l’attenzione dalla garanzia del benessere della cittadinanza al problema del contenimento dei costi. La parola chiave dunque è innovazione cui si antepone quella di sperimentazione e si contrappone quella di conservazione. Lo sviluppo di azioni innovatrici, però, non può prescindere dalla necessaria costruzione e ri-costruzione del proprio Sé (Self) o meglio del proprio progetto di vita rispetto al mondo circostante (Umwelt). Questo processo di costruzione della persona sociale è significativo nel momento in cui il Self permette alla persona, in relazione con gli altri soggetti, di dare forma all’idea di realtà in modo da dirigere la propria condotta, orientando l’azione non solo verso la variazione della struttura delle azioni, ma anche verso il mutamento della struttura sociale. La costruzione della realtà rappresenta la difficile coniugazione tra soggettivo e oggettivo: essa si costituisce a partire dalle relazioni che s’instaurano con gli altri e che si manifestano attraverso l’esercizio quotidiano dei ruoli, infatti, il primo passo di apertura verso gli altri, per fare esperienza del mondo esterno (si potrebbe configurare come prima forma di sperimentazione) poteva avvenire attraverso l’empatia – Einfühlung – (capacità di comprendere le intenzioni di un altro attore sociale). L’empatia, dunque, è uno degli atteggiamenti che può produrre sperimentazione, ma la sperimentazione è anche vicarianza sociale intesa come una forma complessa di vicarianza che integra quella d’uso (ogni persona svolge più funzioni) e quella funzionale che si presenta in una duplice veste (un obiettivo può essere raggiunto in modi differenti o differenti persone possono raggiungere lo stesso obiettivo). Nella ricerca dell’equilibrio tra i propri bisogni e le possibilità di azioni offerte dal contesto in cui agiscono le persone, l’empatia e la derivante vicarianza sociale assumono un ruolo importante nei processi di relazione sociale, e quindi di apprendimento e attivazione, incoraggiando processi di empowerment. In sintesi, se l’empatia e la vicarianza non sono sufficienti per la nascita di “nuovi saperi”, questi accompagnati a forme di “riflessività relazionale” permettono, tuttavia, processi di apprendimento e attivazione (costruzione di modelli di riferimento e sperimentazione) che dirigono le azioni verso l’innovazione sociale, cioè verso nuove idee (prodotti, servizi e modelli) che incontrano bisogni sociali (in maniera più efficace delle alternative) e allo stesso tempo creano nuove relazioni sociali o nuove collaborazioni. In tal modo si tende alla costruzione di una cittadinanza moderna che non si configura più solo come diritto, ma anche come dovere e per la quale diviene prioritaria la costituzione di una conoscenza socialmente approvata (bene comune) fondata su forme di libertà responsabili.
2016
978-88-350-4617-2
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4678262
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