L’alunno autistico come disabile Studio sulle rappresentazioni relative alla rete condivisa scuola–famiglia per l’inclusione scolastica della disabilità Il saggio riporta uno studio che ha avuto come obiettivi la comprensione delle rappresentazioni sociali della disabilità, nel contesto scolastico, con particolare riferimento all’autismo, è stato utilizzato un questionario appositamente costruito con risposte aperte. Dall’indagine emerge che lo studente disabile viene inquadrato in una prospettiva di non medicalizzazione ed emergono modalità collusive tra insegnanti e genitori. L’obiettivo dello studio è stato esaminare le rappresentazioni sociali della disabilità dei docenti e dei genitori di alunni senza e con disabilità (con particolare attenzione all’autismo), per cercare di capire se davvero esista una rete di responsabilità condivise tra gli adulti coinvolti (insegnanti e genitori) nel processo di inclusione scolastica del disabile. E' stata utilizzata l'analisi del contenuto di interviste. I risultati mostrano che: tutti gli insegnanti pensano all’allievo disabile come ad uno svantaggiato culturale; evidenziano il ruolo fondamentale del team docente per l’integrazione e l’inclusione scolastica; accennano alla risorsa compagni; non fanno mai riferimento al ruolo della famiglia. Per quanto riguarda l’analisi del gruppo genitori, occorre, in primo luogo, notare che essi, sia abbiano figli con disabilità che non, quando si parla di allievo disabile, si riferiscono ad un allievo in grado di raggiungere, attraverso la personalizzazione degli apprendimenti, sempre maggiore autonomia ed inclusione. Essi, riguardo all’inclusione scolastica degli allievi disabili, hanno come riferimento, in primo luogo, l’insegnante di sostegno e, solo in seguito, gli insegnanti curriculari. In realtà, nella maggioranza dei casi, i genitori, pur attribuendo all’istituzione scolastica il difficile compito dell’inclusione/ integrazione, considerano il docente di sostegno come l’unico in grado di farsi carico dell’allievo disabile e degli obiettivi che l’allievo stesso dovrà raggiungere, riguardo alla personalizzazione del percorso scolastico.

L’alunno autistico come disabile: studio sulle rappresentazioni relative alla Rete condivisa scuola-famiglia per l’inclusione scolastica della disabilità.

SAVARESE, Giulia;CUOCO, ROSANGELA
2016-01-01

Abstract

L’alunno autistico come disabile Studio sulle rappresentazioni relative alla rete condivisa scuola–famiglia per l’inclusione scolastica della disabilità Il saggio riporta uno studio che ha avuto come obiettivi la comprensione delle rappresentazioni sociali della disabilità, nel contesto scolastico, con particolare riferimento all’autismo, è stato utilizzato un questionario appositamente costruito con risposte aperte. Dall’indagine emerge che lo studente disabile viene inquadrato in una prospettiva di non medicalizzazione ed emergono modalità collusive tra insegnanti e genitori. L’obiettivo dello studio è stato esaminare le rappresentazioni sociali della disabilità dei docenti e dei genitori di alunni senza e con disabilità (con particolare attenzione all’autismo), per cercare di capire se davvero esista una rete di responsabilità condivise tra gli adulti coinvolti (insegnanti e genitori) nel processo di inclusione scolastica del disabile. E' stata utilizzata l'analisi del contenuto di interviste. I risultati mostrano che: tutti gli insegnanti pensano all’allievo disabile come ad uno svantaggiato culturale; evidenziano il ruolo fondamentale del team docente per l’integrazione e l’inclusione scolastica; accennano alla risorsa compagni; non fanno mai riferimento al ruolo della famiglia. Per quanto riguarda l’analisi del gruppo genitori, occorre, in primo luogo, notare che essi, sia abbiano figli con disabilità che non, quando si parla di allievo disabile, si riferiscono ad un allievo in grado di raggiungere, attraverso la personalizzazione degli apprendimenti, sempre maggiore autonomia ed inclusione. Essi, riguardo all’inclusione scolastica degli allievi disabili, hanno come riferimento, in primo luogo, l’insegnante di sostegno e, solo in seguito, gli insegnanti curriculari. In realtà, nella maggioranza dei casi, i genitori, pur attribuendo all’istituzione scolastica il difficile compito dell’inclusione/ integrazione, considerano il docente di sostegno come l’unico in grado di farsi carico dell’allievo disabile e degli obiettivi che l’allievo stesso dovrà raggiungere, riguardo alla personalizzazione del percorso scolastico.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4678966
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