Among the founding members of Socìetas Raffaello Sanzio, Chiara Guidi develops a personal research on voice and childhood. In the theatrical work of Chiara Guidi the voice is the dramaturgical key, where the word lives beyond meaning and the sound is the generative boost of the performance experience. The will to recover the native value of the representation looks at the symbolic and creative universe of children, with the purpose to track the infancy of the theater and the least unity of the sound in which, without mediations, there are essential conditions for the development of the imagination. Inventor of the festivals Màntica and Puerilia, manager of laboratories and stages of high formation, but mainly director, singer and actress, Chiara Guidi conducts a global operation on the languages of the arts, approaching the immediacy of the childish expressiveness to the employment of sophisticated technologies. The arts are considerate like educational, transversals and universal instruments that exalt the strength of the game, not as knowledge, but as project spaces to live. Particularly, the theater finds the origin in its pre-logic form and it creates the theoretical support for delicate experiments on the sound and on the voice assumed as sense. From the first researches about voice with the Socìetas Rafael Sanzio to the fables for children in the space of the Theater Comandini, from the molecular technique experimented with the musician Scott Gibbons up to the lecture-show, the essay aims to trace the iter of the art of Chiara Guidi choosing the moments in which she builts her "wandering method" during the long time of her career: the actor's job to the search of the theater, between childhood and voice.

Tra i membri fondatori della Socìetas Raffaello Sanzio, Chiara Guidi sviluppa una personale ricerca sulla voce e sull’infanzia. La voce è per Chiara Guidi la chiave drammaturgica del suo percorso teatrale, dove la parola vive al di là del significato e il suono costituisce la spinta generatrice dell’esperienza performativa. Il tentativo di recuperare il valore originario della rappresentazione si rivolge all’universo simbolico e creativo dei bambini, al fine di rintracciare l’infanzia del teatro e l’unità minima del suono nelle quali, senza mediazioni, si creano le condizioni fondamentali per lo sviluppo dell’immaginario. Ideatrice dei festival Màntica e Puerilia, direttrice di laboratori e corsi di alta formazione, ma principalmente regista, cantante e attrice, Chiara Guidi conduce un’operazione ad ampio raggio sui linguaggi delle arti, accostando l’immediatezza dell’espressività infantile all’impiego di sofisticate tecnologie. Le arti sono assunte come strumenti educativi trasversali e universali che esaltano la forza profanatrice del gioco che non punta alla conoscenza, ma propone spazi progettuali da vivere. Il teatro, in particolare, trova nutrimento nell’essenzialità della sua forma pre-logica e crea il supporto teorico per delicati esperimenti condotti sul suono e sulla vocalità assunti come senso. Dalle prime ricerche sulla vocalità con la Socìetas Raffaello Sanzio alle fiabe per bambini nello spazio polifunzionale del Teatro Comandini, dalla tecnica molecolare sperimentata con il musicista Scott Gibbons fino alle conferenze-spettacolo, il saggio intende tracciare l’iter del lavoro di Chiara Guidi individuando i momenti chiave che hanno costruito il suo “metodo errante” in un ampio arco di tempo: il lavoro dell’attore alla ricerca del teatro, tra infanzia e voce.

Vedere il suono. Il metodo errante di Chiara Guidi tra infanzia e voce

SAPIENZA, Annamaria
2017-01-01

Abstract

Among the founding members of Socìetas Raffaello Sanzio, Chiara Guidi develops a personal research on voice and childhood. In the theatrical work of Chiara Guidi the voice is the dramaturgical key, where the word lives beyond meaning and the sound is the generative boost of the performance experience. The will to recover the native value of the representation looks at the symbolic and creative universe of children, with the purpose to track the infancy of the theater and the least unity of the sound in which, without mediations, there are essential conditions for the development of the imagination. Inventor of the festivals Màntica and Puerilia, manager of laboratories and stages of high formation, but mainly director, singer and actress, Chiara Guidi conducts a global operation on the languages of the arts, approaching the immediacy of the childish expressiveness to the employment of sophisticated technologies. The arts are considerate like educational, transversals and universal instruments that exalt the strength of the game, not as knowledge, but as project spaces to live. Particularly, the theater finds the origin in its pre-logic form and it creates the theoretical support for delicate experiments on the sound and on the voice assumed as sense. From the first researches about voice with the Socìetas Rafael Sanzio to the fables for children in the space of the Theater Comandini, from the molecular technique experimented with the musician Scott Gibbons up to the lecture-show, the essay aims to trace the iter of the art of Chiara Guidi choosing the moments in which she builts her "wandering method" during the long time of her career: the actor's job to the search of the theater, between childhood and voice.
2017
Tra i membri fondatori della Socìetas Raffaello Sanzio, Chiara Guidi sviluppa una personale ricerca sulla voce e sull’infanzia. La voce è per Chiara Guidi la chiave drammaturgica del suo percorso teatrale, dove la parola vive al di là del significato e il suono costituisce la spinta generatrice dell’esperienza performativa. Il tentativo di recuperare il valore originario della rappresentazione si rivolge all’universo simbolico e creativo dei bambini, al fine di rintracciare l’infanzia del teatro e l’unità minima del suono nelle quali, senza mediazioni, si creano le condizioni fondamentali per lo sviluppo dell’immaginario. Ideatrice dei festival Màntica e Puerilia, direttrice di laboratori e corsi di alta formazione, ma principalmente regista, cantante e attrice, Chiara Guidi conduce un’operazione ad ampio raggio sui linguaggi delle arti, accostando l’immediatezza dell’espressività infantile all’impiego di sofisticate tecnologie. Le arti sono assunte come strumenti educativi trasversali e universali che esaltano la forza profanatrice del gioco che non punta alla conoscenza, ma propone spazi progettuali da vivere. Il teatro, in particolare, trova nutrimento nell’essenzialità della sua forma pre-logica e crea il supporto teorico per delicati esperimenti condotti sul suono e sulla vocalità assunti come senso. Dalle prime ricerche sulla vocalità con la Socìetas Raffaello Sanzio alle fiabe per bambini nello spazio polifunzionale del Teatro Comandini, dalla tecnica molecolare sperimentata con il musicista Scott Gibbons fino alle conferenze-spettacolo, il saggio intende tracciare l’iter del lavoro di Chiara Guidi individuando i momenti chiave che hanno costruito il suo “metodo errante” in un ampio arco di tempo: il lavoro dell’attore alla ricerca del teatro, tra infanzia e voce.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4684555
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