D’Annunzio non sogna, ma vede realmente, tessendo una narrazione impressionistica e sincopata, in cui ritrae la scena del vero. Analogamente procede Léon Bakst (autore degli allestimenti teatrali del Martyre de Saint Sébastien, de La Pisanelle e di Fedra), disegnando in alcune opere: Narcisse (1911), L’Après-midi d’un Faune (1912), Daphnis et Chloé (1912), Hélène de Sparte (1912), quei motivi figurativi, che il poeta annovera nelle note di viaggio, come il verde intenso della natura, le austere rocce rosse, il paesaggio arido e selvaggio. I Taccuini divengono dunque rivelatori di un nuovo linguaggio figurativo, in cui convivono armoniosamente classicismo e modernità.
Il paesaggio della Grecia nei "Taccuini" di D’Annunzio
SANTOLI, Carlo
2012-01-01
Abstract
D’Annunzio non sogna, ma vede realmente, tessendo una narrazione impressionistica e sincopata, in cui ritrae la scena del vero. Analogamente procede Léon Bakst (autore degli allestimenti teatrali del Martyre de Saint Sébastien, de La Pisanelle e di Fedra), disegnando in alcune opere: Narcisse (1911), L’Après-midi d’un Faune (1912), Daphnis et Chloé (1912), Hélène de Sparte (1912), quei motivi figurativi, che il poeta annovera nelle note di viaggio, come il verde intenso della natura, le austere rocce rosse, il paesaggio arido e selvaggio. I Taccuini divengono dunque rivelatori di un nuovo linguaggio figurativo, in cui convivono armoniosamente classicismo e modernità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.