«Il finto moro» è un inedito dramma per musica del Seicento — conservato in un manoscritto cartaceo presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, siglato XIII E 65, e in un manoscritto cartaceo, miscellaneo, della Biblioteca pubblica arcivescovile A. De Leo di Brindisi, siglato F/11 — che narra, con fini edificanti, una bella storia d’amore profano tra i protagonisti di due dinastie regnanti in Egitto ed Epiro, in un tempo imprecisato. Poche e scarne le notizie sul suo autore, Nicolò Lepori dell’ordine dei Predicatori e vescovo di Saluzzo, per la cui biografia e opera sono state indagate le fonti storiche e letterarie coeve e non. Da queste si è avuta notizia di un’altra opera del Lepori, «L’Ildegarde», rinvenuta presso la Biblioteca consorziale di Viterbo, in un testo a stampa catalogato VT II B 225. È stato proprio il confronto tra «L’Ildegarde» e «Il finto moro» ad evidenziare il maggiore pregio letterario del secondo: una narrazione che riesce a trasformare la storia in mito, sublimando i fatti della vita individuale in sentimenti e valori di ordine universale. Si tratta, dunque, di un dramma per musica che si colloca a pieno titolo nel panorama letterario del Seicento, arricchendo il patrimonio di dati, notizie e valutazioni su un periodo della nostra civiltà letteraria considerato da molti studiosi uno snodo fondamentale verso la modernità

Un amore nato dal sogno: Il finto moro di Nicolò Lepori (1623-1686)

CHIRICO, Irene
2016-01-01

Abstract

«Il finto moro» è un inedito dramma per musica del Seicento — conservato in un manoscritto cartaceo presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, siglato XIII E 65, e in un manoscritto cartaceo, miscellaneo, della Biblioteca pubblica arcivescovile A. De Leo di Brindisi, siglato F/11 — che narra, con fini edificanti, una bella storia d’amore profano tra i protagonisti di due dinastie regnanti in Egitto ed Epiro, in un tempo imprecisato. Poche e scarne le notizie sul suo autore, Nicolò Lepori dell’ordine dei Predicatori e vescovo di Saluzzo, per la cui biografia e opera sono state indagate le fonti storiche e letterarie coeve e non. Da queste si è avuta notizia di un’altra opera del Lepori, «L’Ildegarde», rinvenuta presso la Biblioteca consorziale di Viterbo, in un testo a stampa catalogato VT II B 225. È stato proprio il confronto tra «L’Ildegarde» e «Il finto moro» ad evidenziare il maggiore pregio letterario del secondo: una narrazione che riesce a trasformare la storia in mito, sublimando i fatti della vita individuale in sentimenti e valori di ordine universale. Si tratta, dunque, di un dramma per musica che si colloca a pieno titolo nel panorama letterario del Seicento, arricchendo il patrimonio di dati, notizie e valutazioni su un periodo della nostra civiltà letteraria considerato da molti studiosi uno snodo fondamentale verso la modernità
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