La ricerca analizza il tema del possibile conflitto tra gli obiettivi dello sviluppo sostenibile e le strategie nazionali in materia energetica che, in alcuni casi, nel perseguimento di obiettivi meramente orientati al profitto economico, rischiano di trasgredire principi e convenzioni di più elevato valore etico e ambientale. Il riferimento è alla posizione assunta dall’Amministrazione USA che, a fronte delle strategie di restrizione produttiva adottata dai Paesi dell’OPEC e dalle quali è derivato un aumento significativo del prezzo del petrolio, ha stabilito di indirizzare il sistema produttivo interno verso una maggiore indipendenza energetica, basata sul ricorso a fonti energetiche alternative. Tale indirizzo trova concretizzazione, da un lato, in un ambizioso programma di investimenti infrastrutturali, finalizzato ad incrementare l’uso intensivo di risorse oil & gas shale, in una prospettiva di collaborazione con il Canada e, addirittura, con il Messico; dall’altro, nella divulgazione di dichiarazioni che esprimono la chiara intenzione di non assumere gli impegni per la tutela del clima dal riscaldamento dell’atmosfera, sottoscritti, invece, da altri paesi del mondo attraverso l’Accordo internazionale di Parigi del 2005. Rispetto a questo scenario, che ha implicazioni geopolitiche rilevanti, sono approfondite le caratteristiche del contesto geografico americano, connesse con la presenza e la consistenza di giacimenti, il numero di raffinerie, i potenziali energetici esistenti e i diversi investimenti infrastrutturali realizzati o in fase di progettazione, che rappresentano il potenziale territoriale sulla base del quale la politica di indipendenza energetica appena delineata è stata fondata.

It’s the energy, studpid

AMODIO, Teresa
2017-01-01

Abstract

La ricerca analizza il tema del possibile conflitto tra gli obiettivi dello sviluppo sostenibile e le strategie nazionali in materia energetica che, in alcuni casi, nel perseguimento di obiettivi meramente orientati al profitto economico, rischiano di trasgredire principi e convenzioni di più elevato valore etico e ambientale. Il riferimento è alla posizione assunta dall’Amministrazione USA che, a fronte delle strategie di restrizione produttiva adottata dai Paesi dell’OPEC e dalle quali è derivato un aumento significativo del prezzo del petrolio, ha stabilito di indirizzare il sistema produttivo interno verso una maggiore indipendenza energetica, basata sul ricorso a fonti energetiche alternative. Tale indirizzo trova concretizzazione, da un lato, in un ambizioso programma di investimenti infrastrutturali, finalizzato ad incrementare l’uso intensivo di risorse oil & gas shale, in una prospettiva di collaborazione con il Canada e, addirittura, con il Messico; dall’altro, nella divulgazione di dichiarazioni che esprimono la chiara intenzione di non assumere gli impegni per la tutela del clima dal riscaldamento dell’atmosfera, sottoscritti, invece, da altri paesi del mondo attraverso l’Accordo internazionale di Parigi del 2005. Rispetto a questo scenario, che ha implicazioni geopolitiche rilevanti, sono approfondite le caratteristiche del contesto geografico americano, connesse con la presenza e la consistenza di giacimenti, il numero di raffinerie, i potenziali energetici esistenti e i diversi investimenti infrastrutturali realizzati o in fase di progettazione, che rappresentano il potenziale territoriale sulla base del quale la politica di indipendenza energetica appena delineata è stata fondata.
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