Davide Iodice, regista napoletano con un ricco percorso sperimentale alle spalle, ha prodotto una versione dialettale dell'Amleto di Shakespeare, alla quale ha dato il titolo di Mal'essere, la cui traduzione è stata affidata a cinque rappers. L’impostazione dello spettacolo riflette in pieno l’iter artistico del regista, da un lato rivolto alla contaminazione di linguaggi di origine diversa e dall’altro concentrato sull’impegno nel sociale. La formazione di Iodice, infatti, è orientata da sempre secondo tali vettori e lavora indistintamente su riferimenti classici, espressioni di ricerca artistica, manifestazioni spontanee della creatività ed esperienze al limite del teatro. La rete dei riferimenti storici, artistici e culturali fanno di Mal’essere un’esperienza complessivamente comunitaria, sul piano formale quanto in termini di contenuti. La formazione variegata che ha dato vita allo spettacolo (gli allievi della Scuola Elementare del Teatro, i musicisti, i rappers, gli attori e le maestranze di professionisti) restituisce in forme diversificate la ricchezza e la complessità iperbolica del testo shakespeariano con rinnovato stupore. Il teatro diventa, nell’ Amleto attraversato da Davide Iodice, indagine interiore, intervento sociale, territorio assoluto di sperimentazione che trova la strada per sottrarre al male il suo fascino, esorcizzando l’orrore dell’umanità devastata e omertosa di un Elsinore napoletano privo di nobiltà: e in questo regno la denuncia di guerrieri armati di parole diventa corpo scenico, inno alla vita, nonostante tutto.

Mal’essere di Davide Iodice. Amleto e le periferie dell’anima

ANNAMARIA SAPIENZA
2020-01-01

Abstract

Davide Iodice, regista napoletano con un ricco percorso sperimentale alle spalle, ha prodotto una versione dialettale dell'Amleto di Shakespeare, alla quale ha dato il titolo di Mal'essere, la cui traduzione è stata affidata a cinque rappers. L’impostazione dello spettacolo riflette in pieno l’iter artistico del regista, da un lato rivolto alla contaminazione di linguaggi di origine diversa e dall’altro concentrato sull’impegno nel sociale. La formazione di Iodice, infatti, è orientata da sempre secondo tali vettori e lavora indistintamente su riferimenti classici, espressioni di ricerca artistica, manifestazioni spontanee della creatività ed esperienze al limite del teatro. La rete dei riferimenti storici, artistici e culturali fanno di Mal’essere un’esperienza complessivamente comunitaria, sul piano formale quanto in termini di contenuti. La formazione variegata che ha dato vita allo spettacolo (gli allievi della Scuola Elementare del Teatro, i musicisti, i rappers, gli attori e le maestranze di professionisti) restituisce in forme diversificate la ricchezza e la complessità iperbolica del testo shakespeariano con rinnovato stupore. Il teatro diventa, nell’ Amleto attraversato da Davide Iodice, indagine interiore, intervento sociale, territorio assoluto di sperimentazione che trova la strada per sottrarre al male il suo fascino, esorcizzando l’orrore dell’umanità devastata e omertosa di un Elsinore napoletano privo di nobiltà: e in questo regno la denuncia di guerrieri armati di parole diventa corpo scenico, inno alla vita, nonostante tutto.
2020
978-88-495-4151-9
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