Il contributo intende chiarire, a partire dalle riflessioni di Gershom Scholem, quali significati possa ancora oggi avere il messianismo. In particolare, il problema del significato da dare all’espressione la fine dei tempi (das Ende der Tage) e l’interazione tra apocalittica ed escatologia porta a distinguere nel messianismo un aspetto catastrofico e uno utopico. Un’altra linea del pensiero messianico è però rappresentata da Maimonide, nel Medioevo, e da Hermann Cohen, nella Modernità: secondo le tendenze razionalistiche di questa linea di pensiero è necessario superare sia il messianismo apocalittico che quello escatologico, senza ricadere, però, in quello utopico.

Quale messianismo? Riflessioni a partire da Gershom Scholem

CAMMAROTA, Gian Paolo
2004-01-01

Abstract

Il contributo intende chiarire, a partire dalle riflessioni di Gershom Scholem, quali significati possa ancora oggi avere il messianismo. In particolare, il problema del significato da dare all’espressione la fine dei tempi (das Ende der Tage) e l’interazione tra apocalittica ed escatologia porta a distinguere nel messianismo un aspetto catastrofico e uno utopico. Un’altra linea del pensiero messianico è però rappresentata da Maimonide, nel Medioevo, e da Hermann Cohen, nella Modernità: secondo le tendenze razionalistiche di questa linea di pensiero è necessario superare sia il messianismo apocalittico che quello escatologico, senza ricadere, però, in quello utopico.
2004
9783826022524
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/1001468
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