Il saggio è nato nell’ambito degli studi che l’autore ha condotto sul disegno di viaggio e sui viaggiatori d’architettura. È dedicato a Pascal-Xavier Coste (Marsiglia, 1787-1879), architetto e ingegnere, figura singolare tra i viaggiatori d’architettura del XIX secolo. I suoi viaggi, molteplici e a volte con itinerari ripetuti – in Nord Africa, Medio Oriente, Europa – per certi versi aprirono nuovi orizzonti, sull’antica strada del viaggio per studiare e documentare l’architettura. I disegni di viaggio di Coste, tecnico e artista a un tempo, costituiscono un insieme coerente che si configura come un vero e proprio lunghissimo giornale di viaggio. Coste non si limita a disegnare monumenti antichi, moderni e contemporanei, ma dedica la sua attenzione al territorio, al paesaggio, alla morfologia dei luoghi, alla vita pulsante quotidiana; per gli edifici va oltre la rappresentazione d’insieme e cerca di indagare l’articolazione degli spazi interni, di comprendere le tecniche compositive e i sistemi costruttivi, i dettagli, gli arredi, la vita che vi si svolge. Inoltre, nell’ambito dei viaggiatori d’architettura, Pascal Coste rappresenta per certi versi il momento di passaggio tra due epoche distinte: quella dei “pensionnaire” all’Académie de France a Villa Medici e la nuova stagione dei viaggiatori contemporanei, inaugurata agli inizi del XX secolo da Le Corbusier.
Pascal Coste, viaggiatore d’architettura per lavoro, per studio, per passione
CARDONE, Vitale
2005
Abstract
Il saggio è nato nell’ambito degli studi che l’autore ha condotto sul disegno di viaggio e sui viaggiatori d’architettura. È dedicato a Pascal-Xavier Coste (Marsiglia, 1787-1879), architetto e ingegnere, figura singolare tra i viaggiatori d’architettura del XIX secolo. I suoi viaggi, molteplici e a volte con itinerari ripetuti – in Nord Africa, Medio Oriente, Europa – per certi versi aprirono nuovi orizzonti, sull’antica strada del viaggio per studiare e documentare l’architettura. I disegni di viaggio di Coste, tecnico e artista a un tempo, costituiscono un insieme coerente che si configura come un vero e proprio lunghissimo giornale di viaggio. Coste non si limita a disegnare monumenti antichi, moderni e contemporanei, ma dedica la sua attenzione al territorio, al paesaggio, alla morfologia dei luoghi, alla vita pulsante quotidiana; per gli edifici va oltre la rappresentazione d’insieme e cerca di indagare l’articolazione degli spazi interni, di comprendere le tecniche compositive e i sistemi costruttivi, i dettagli, gli arredi, la vita che vi si svolge. Inoltre, nell’ambito dei viaggiatori d’architettura, Pascal Coste rappresenta per certi versi il momento di passaggio tra due epoche distinte: quella dei “pensionnaire” all’Académie de France a Villa Medici e la nuova stagione dei viaggiatori contemporanei, inaugurata agli inizi del XX secolo da Le Corbusier.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.