Studio sulla 'recensio planudea' del testo di Apollonio Rodio (III 1-35), quale emerge dall'analisi del cosiddetto codice Solorano (Laur. Plut. 32.16), a confronto con i testimoni papiracei. Dalla collazione con gli altri manoscritti della tradizione delle Argonautiche del Rodio, indipendenti dal Laur. 32.16, si inferisce che tale recensio riflette in realtà uno stato antico del testo, caratterizzato da un uso più parco e meno bizantino del ny efelcistico, nonché da raddoppiamenti delle consonanti liquide o nasali per motivi metrico-prosodici.
Apollonio Rodio, III 1-35: una questione di critica testuale
D'AMBROSI, MARIO
2006
Abstract
Studio sulla 'recensio planudea' del testo di Apollonio Rodio (III 1-35), quale emerge dall'analisi del cosiddetto codice Solorano (Laur. Plut. 32.16), a confronto con i testimoni papiracei. Dalla collazione con gli altri manoscritti della tradizione delle Argonautiche del Rodio, indipendenti dal Laur. 32.16, si inferisce che tale recensio riflette in realtà uno stato antico del testo, caratterizzato da un uso più parco e meno bizantino del ny efelcistico, nonché da raddoppiamenti delle consonanti liquide o nasali per motivi metrico-prosodici.File in questo prodotto:
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