Il contributo conduce un’approfondita ricognizione sugli esordi della tradizione a stampa delle rime estravaganti di Petrarca e si sofferma a indagare l’origine del lavoro di 'interpretatio' su questi testi, collocandola nel secolo aureo dei commenti ai "Rerum vulgarium fragmenta" e ai "Triumphi", ossia il Cinquecento. L’archetipo di questa tradizione esegetica è qui individuato nella chiosa della ballata "Donna mi vene spesso nella mente", approntata da Giovan Battista Gelli alla fine degli anni Quaranta per una lezione all’Accademia Fiorentina.

All'origine della tradizione esegetica delle disperse: il commento di Giovan Battista Gelli alla ballata "Donna mi vene spesso nella mente"

PAOLINO, Laura
2007-01-01

Abstract

Il contributo conduce un’approfondita ricognizione sugli esordi della tradizione a stampa delle rime estravaganti di Petrarca e si sofferma a indagare l’origine del lavoro di 'interpretatio' su questi testi, collocandola nel secolo aureo dei commenti ai "Rerum vulgarium fragmenta" e ai "Triumphi", ossia il Cinquecento. L’archetipo di questa tradizione esegetica è qui individuato nella chiosa della ballata "Donna mi vene spesso nella mente", approntata da Giovan Battista Gelli alla fine degli anni Quaranta per una lezione all’Accademia Fiorentina.
2007
9788832360851
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/1713620
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