Le aristocrazie etrusco-laziali di età arcaica elaborano un complesso linguaggio del potere che si avvale di un ampio repertorio di beni, tecnologie e comportamenti. La selezione e la reinterpretazione del mito greco fa parte di questo linguaggio del potere che, nel corso dell’età orientalizzante, assume forme più ampie e incisive anche in rapporto ai modelli della regalità del Vicino Oriente ben noti ai principes etrusco-laziali. L’olpe in bucchero dalla necropoli di S.Paolo di Cerveteri ci fornisce uno straordinario esempio di questo linguaggio del potere e ci documenta, anche attraverso le iscrizioni, un repertorio iconografico assai antico comprendente anche Dedalo e Medea.
Metis e regalità nell’iconografia dei principi tirrenici di età arcaica. L’esempio di Dedalo e Medea
MENICHETTI, Mauro
2007
Abstract
Le aristocrazie etrusco-laziali di età arcaica elaborano un complesso linguaggio del potere che si avvale di un ampio repertorio di beni, tecnologie e comportamenti. La selezione e la reinterpretazione del mito greco fa parte di questo linguaggio del potere che, nel corso dell’età orientalizzante, assume forme più ampie e incisive anche in rapporto ai modelli della regalità del Vicino Oriente ben noti ai principes etrusco-laziali. L’olpe in bucchero dalla necropoli di S.Paolo di Cerveteri ci fornisce uno straordinario esempio di questo linguaggio del potere e ci documenta, anche attraverso le iscrizioni, un repertorio iconografico assai antico comprendente anche Dedalo e Medea.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.