L’obiettivo del testo è quello di fornire agli studenti che si apprestano a seguire un corso di progettazione alcuni punti di vista sull’argomento, mettendo a fuoco i ragionamenti che sono stati sviluppati nel corso di due sperimentazioni didattico-progettuali condotte presso la facoltà di architettura di Napoli fra il 1998 e il 2000. Sono punti di vista che certamente non pretendono di esaurire in maniera definitiva un campo disciplinare difficilmente circoscrivibile, anche perché sono legati ad un’esperienza di laboratorio, sviluppata nell’ambito di un percorso personale di studio e di ricerca incentrato su due aree e due temi progettuali precisamente circostanziati, ciascuno caratterizzato da una propria specificità. Tuttavia le considerazioni che seguono possono essere utili a chiarire un metodo operativo, uno dei molti possibili, che può essere utilizzato come strumento di orientamento per riconoscere alcuni aspetti problematici connessi al progetto di architettura, fra i quali emerge in particolare la questione complessa riconducibile al rapporto fra progetto e preesistenza, inteso come rapporto con gli specifici contesti, ma anche, in senso più esteso, come rapporto con la storia della città e con il sistema complessivo dello statuto disciplinare dell’architettura. Un rapporto che prende forma e acquista concretezza attraverso il progetto di architettura, nell’ambito di una sintesi compiutamente equilibrata fra gli aspetti razionali e scientifici, e quindi codificabili e trasmissibili, della disciplina, e quelli empirici, afferenti allo specifico biografico e all’esperienza individuale di chi opera, alla sua capacità di trasferire nel progetto la propria energia e capacità di invenzione; un rapporto quindi che costituisce l’ambito di attività nel quale si colloca la progettazione architettonica intesa come disciplina che si fonda su una sintesi operante fra razionalità e invenzione, fra aspetti oggettivi e aspetti soggettivi.
Il progetto come operazione complessa
VANACORE, Roberto
2004
Abstract
L’obiettivo del testo è quello di fornire agli studenti che si apprestano a seguire un corso di progettazione alcuni punti di vista sull’argomento, mettendo a fuoco i ragionamenti che sono stati sviluppati nel corso di due sperimentazioni didattico-progettuali condotte presso la facoltà di architettura di Napoli fra il 1998 e il 2000. Sono punti di vista che certamente non pretendono di esaurire in maniera definitiva un campo disciplinare difficilmente circoscrivibile, anche perché sono legati ad un’esperienza di laboratorio, sviluppata nell’ambito di un percorso personale di studio e di ricerca incentrato su due aree e due temi progettuali precisamente circostanziati, ciascuno caratterizzato da una propria specificità. Tuttavia le considerazioni che seguono possono essere utili a chiarire un metodo operativo, uno dei molti possibili, che può essere utilizzato come strumento di orientamento per riconoscere alcuni aspetti problematici connessi al progetto di architettura, fra i quali emerge in particolare la questione complessa riconducibile al rapporto fra progetto e preesistenza, inteso come rapporto con gli specifici contesti, ma anche, in senso più esteso, come rapporto con la storia della città e con il sistema complessivo dello statuto disciplinare dell’architettura. Un rapporto che prende forma e acquista concretezza attraverso il progetto di architettura, nell’ambito di una sintesi compiutamente equilibrata fra gli aspetti razionali e scientifici, e quindi codificabili e trasmissibili, della disciplina, e quelli empirici, afferenti allo specifico biografico e all’esperienza individuale di chi opera, alla sua capacità di trasferire nel progetto la propria energia e capacità di invenzione; un rapporto quindi che costituisce l’ambito di attività nel quale si colloca la progettazione architettonica intesa come disciplina che si fonda su una sintesi operante fra razionalità e invenzione, fra aspetti oggettivi e aspetti soggettivi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.