Il saggio intende indagare – avendo sullo sfondo le grandi questioni affrontate dall’arte nel Novecento – il complesso rapporto che si instaura in Rilke tra esperienza erotica ed esperienza ontologica, intendendo la prima come il culmine dell’agire sinestetico dei sensi, e la seconda come il farsi presente di una provenienza – l’inizio – di cui il corpo e ogni cosa che è reca il segno. La parola poetica più che testimoniare di ciò, di ciò deve farsi evento: essere lo spazio dell’irrompere sonoro dell’inizio. Se per l’ultimo Rilke – un Rilke in intenso colloquio con Nietzsche – l’inizio è suono, la parola poetica è compiutamente tale rischiando se stessa per essere evocazione-presenza di questo suono prima del suono.
Per un'erotica dell'opera
DE LUCA, Maria Giuseppina
2006
Abstract
Il saggio intende indagare – avendo sullo sfondo le grandi questioni affrontate dall’arte nel Novecento – il complesso rapporto che si instaura in Rilke tra esperienza erotica ed esperienza ontologica, intendendo la prima come il culmine dell’agire sinestetico dei sensi, e la seconda come il farsi presente di una provenienza – l’inizio – di cui il corpo e ogni cosa che è reca il segno. La parola poetica più che testimoniare di ciò, di ciò deve farsi evento: essere lo spazio dell’irrompere sonoro dell’inizio. Se per l’ultimo Rilke – un Rilke in intenso colloquio con Nietzsche – l’inizio è suono, la parola poetica è compiutamente tale rischiando se stessa per essere evocazione-presenza di questo suono prima del suono.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.