Attraverso l’esame esegetico di numerose fonti, si propone la ricostruzione delle regole in tema di periculum rei venditae, dall’età tardo repubblicana all’età giustinianea. In particolare, si evidenzia come sino all’intervento di Giuliano non trovasse applicazione un unico principio, ma le due scuole di diritto (sabiniani e proculeani) sostenevano la vigenza l’una del principio periculum est emporis, l’altra del principio periculum est venditoris. Si tenta inoltre di scardinare il diffuso convincimento secondo cui a Roma trovasse posto la regola res perit domino, ancorata ad una concezione della vendita ad effetti reali e non obbligatori, come era invece l’emptio venditio romana.
Note su sinallagma condizionale e 'periculum rei venditae' nel diritto romano
SCOGNAMIGLIO, MARGHERITA
2007
Abstract
Attraverso l’esame esegetico di numerose fonti, si propone la ricostruzione delle regole in tema di periculum rei venditae, dall’età tardo repubblicana all’età giustinianea. In particolare, si evidenzia come sino all’intervento di Giuliano non trovasse applicazione un unico principio, ma le due scuole di diritto (sabiniani e proculeani) sostenevano la vigenza l’una del principio periculum est emporis, l’altra del principio periculum est venditoris. Si tenta inoltre di scardinare il diffuso convincimento secondo cui a Roma trovasse posto la regola res perit domino, ancorata ad una concezione della vendita ad effetti reali e non obbligatori, come era invece l’emptio venditio romana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.