Si verifica il dogma della difficoltà della prova della proprietà -probatio diabolica- a fronte del commodum possessionis, esaminando tutte le fonti romane dalle quali risulta la struttura dell'antica azione di rivendica alla stregua di 'giudizio comparatico' nel quale i litiganti, non inquadrati nei precisi ruoli di attore e convenuto, erano posti sullo stesso piano anche in materia di onere probatorio; dopo un lungo intervallo costituito dall'affermarsi della formula petitoria, che impresse alla rivendica la sua struttura 'classica', poi recuperata da Giustiniano, nel IV e V secolo in alcune province si assiste a un temporaneo ritorno del giudizio comparativo, forse per gli influssi esercitati dalle concezioni germaniche
Riflessioni sulla struttura della rivendica romana e sulla prova della proprietà
SOLIDORO, Laura
2007
Abstract
Si verifica il dogma della difficoltà della prova della proprietà -probatio diabolica- a fronte del commodum possessionis, esaminando tutte le fonti romane dalle quali risulta la struttura dell'antica azione di rivendica alla stregua di 'giudizio comparatico' nel quale i litiganti, non inquadrati nei precisi ruoli di attore e convenuto, erano posti sullo stesso piano anche in materia di onere probatorio; dopo un lungo intervallo costituito dall'affermarsi della formula petitoria, che impresse alla rivendica la sua struttura 'classica', poi recuperata da Giustiniano, nel IV e V secolo in alcune province si assiste a un temporaneo ritorno del giudizio comparativo, forse per gli influssi esercitati dalle concezioni germanicheI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.